Pierina Paganelli, il toccante ricordo della figlia Chiara: "Sul suo viso sempre un filo di trucco: era la mia roccia"

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Omicidio Pierina Paganelli, il vocale della figlia Chiara: gli ultimi strazianti ricordi  

A oltre un mese dall'uccisione di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nel condominio di Rimini in cui viveva, ancora nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati. Ci sono sospetti intorno a Manuela Bianchi, nuora della pensionata assassinata con 27 coltellate. Bianchi è moglie di Giuliano, l'unico figlio di Pierina ad essere più esposto dal punto di vista mediatico. Gli altri due figli della vittima sono Giacomo e Chiara, i quali hanno sempre chiarito di non accettare nessuna esposizione mediatica.

L'unico contatto con la stampa, sono stati i due vocali diffusi alla stampa tramite i loro avvocati. In questo recente articolo vi abbiamo riportato le parole di Giacomo, di seguito, invece, il toccante ricordo di Chiara.

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Omicidio Pierina Paganelli, il ricordo della figlia Chiara: "Era la mia roccia"

La figlia di Pierina Paganelli dice, con la voce rotta dall'emozione: "Non volevo parlare, anche perché non sono molto brava a farlo. Però, viste le cose che leggo e che sento, adesso sento il bisogno di raccontarvi della mia mamma. Perché la mia mamma è sempre stata una donna forte, solare, una donna positiva. Ha affrontato tutte le sue grandi battaglie, sempre con il sorriso, anche quando si è separato da nostro padre. Noi eravamo adolescenti, e lei non ci ha fatto mai mancare niente. Anche se questo voleva dire fare due lavori. Non ci ha fatto mai nemmeno pesare niente, perché la sua priorità eravamo noi figli", dice Chiara. Che condivide, poi, un tenero ricordo di sua madre.

"Recentemente, purtroppo, mio marito ha dovuto affrontare e combattere una brutta malattia, proprio durante la pandemia da Covid. La mia mamma è venuta a San Marino, dove vivo, ed è rimasta per una settimana a dormire sul divano letto. Mi ha aiutato con la casa, con i figli, mi ha confortata. È stata la mia roccia. Era buffo vederla girare per casa in cerca di biscotti, cioccolato, gelati, perché lei diceva che non li comprava, altrimenti li finiva subito, e poi dopo stava male. Era meraviglioso averla qui con me. Quando mi vedeva uscire di casa stanca, mi diceva sempre: "Una signora come te che va in giro così!". Perché per lei bisognava andare in giro in ordine, e infatti sul suo viso non mancava mai un filo di matita per le labbra e il suo rossetto preferito, che incorniciava quel suo splendido sorriso. Mi ha sempre detto di non mollare, di essere forte. Ed è quello che sto provando a fare", dice la donna, con la voce rotta delle lacrime.

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