Campania, la casa del signor Umberto occupata abusivamente da due donne e tre minori. Una di loro si giustifica così in tv
Si arricchisce di nuovi particolari la vicenda del signor Umberto, un cittadino di Quarto, comune in provincia di Napoli, che da più di una settimana afferma di dormire in macchina, poiché delle donne hanno occupato il suo appartamento. La storia si è trasformata in pochi giorni in un caso nazionale, dopo che è stata riportata da due trasmissioni televisive molto seguite del mattino, e cioè Storie Italiane, su Rai 1, e Mattino Cinque, su Canale 5. Come vi abbiamo riportato in questo articolo, nonostante la denuncia, Umberto non può rientrare nella sua casa, un alloggio popolare regolarmente affidato a lui, vista la presenza, in quella casa, di minori.
Le truppe televisive delle trasmissioni sopracitate, hanno intervistato una delle due donne che hanno abusivamente occupato l'appartamento del povero cittadino. Dichiarazioni che non bastano a giustificare, ovviamente, quanto da loro compiuto, ma che fanno però emergere altri problemi di cui sembrano essere vittime.
Campania, la casa di Umberto presa da un'abusiva. Le parole dell'occupante: "Lui una casa ce l'ha già"
Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Mattino Cinque. "Il signor Umberto non vive in macchina: nel palazzo a fianco vive la moglie, da cui non è separato, e che a sua volta percepisce la casa comunale. Se voi siete un solo nucleo, come fate a percepire due case?”, si chiede la donna. La quale è arrivata alla conclusione che “allora, una delle due case è chiusa, ed è questa qui che ho occupato. Sono entrata, ho chiamato i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, e ho detto: “Correte, ho occupato una casa”. Non ho buttato niente del signor Umberto: è venuto il comandante dei Vigili, ed ha preso lui la scorta di carne della famiglia, dopo un giorno e mezzo che Umberto ha staccato la luce. La carne, quindi è andata a male”, continua la donna.

La quale ha affermato di percepire circa 1000 euro di reddito di cittadinanza. Nella casa in cui viveva prima con i suoi figli, la donna ha detto di pagare un affitto pari a 400 euro, e di sborsare 180 euro ogni due mesi per l’utenza della luce. “Avendo tre bambini, poi, consideriamo la spesa di carne, frutta, verdura. Ma me ne sono scappata di là. C’era una fuga di gas, che non era a norma: tutto certificato. E poi la muffa: i miei figli erano sempre malati. E’ venuto l'assistente sociale con il comandante dei Vigili, ho detto loro che sono disposta ad uscire dalla casa di Umberto, però dopo di me dovrà entrare una persona che veramente ne ha bisogno, e non il signor Umberto. Lui la casa ce l’ha".
Il disagio sociale di questa vicenda
Emerge da queste dichiarazioni un disagio sociale di cui questa persona sarebbe vittima. Una donna giovane con tre figli che percepisce il reddito di cittadinanza, probabilmente l'unica fonte di denaro con cui cresce questi bambini. Chiaro che la sua situazione non giustifica le sua azioni: stiamo pur sempre parlando di abusivismo. Ma è anche vero che questi casi, che tra Napoli e provincia sono, purtroppo, molto frequenti, nascono da situazioni di povertà, disagi e mancanza di una rete di servizi e di assistenza. In assenza dei quali, a muovere queste persone è la disperazione.
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