Vittorio Sgarbi spegne la polemica sui rimborsi ricevuti da Sottosegretario alla Cultura: "Perché è ridicola"

Vittorio Sgarbi spegne la polemica sui rimborsi ricevuti da Sottosegretario alla Cultura: "Perché è ridicola"

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, ospite a Dritto e Rovescio, ha risposto alla polemica sui rimborsi scoppiata dopo l'inchiesta del Fatto Quotidiano.

"Sono molto sereno per il pronunciamento dell’antitrust che ci sarà a marzo", aveva annunciato Vittorio Sgarbi durante la finale di Miss Italia 2023, dove ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria. Il riferimento è alle indagini riguardo ad alcuni compensi che il Sottosegretario alla Cultura ha percepito in seguito alla partecipazione a diversi eventi. Un'inchiesta del Fatto Quotidiano ha portato a galla questa situazione che ha causato l'accusa di conflitto d'interessi per il noto critico d'arte che ricopre una carica istituzionale.

Ospite a Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, Vittorio Sgarbi ha espresso la sua opinione sulla polemica. Il Sottosegretario alla Cultura, durante l'intervista, ha anche difeso l'accordo sui migranti siglato tra l'Italia e l'Albania, definendo insensate le accuse della sinistra sulla mortificazione dei migranti. Il critico d'arte, inoltre, ha annunciato la sua visita di oggi in Albania per stringere accordi con il paese balcanico anche sul fronte culturale.

Vittorio Sgarbi spegne la polemica sui rimborsi ricevuti da Sottosegretario alla Cultura: "Perché è ridicola"
Vittorio Sgarbi è stato nominato Sottosegretario alla Cultura il 2 novembre 2022

Vittorio Sgarbi spegne la polemica sui compensi e i cachet

"E' quasi ridicolo sentirlo", ha detto Vittorio Sgarbi a Paolo Del Debbio in riferimento al polverone alzato dall'inchiesta del Fatto Quotidiano. Secondo il critico d'arte è assurdo che "uno dovrebbe rinunciare a essere se stesso perché diventa Sottosegretario alla Cultura". "Io sono sottosegretario perché sono Vittorio Sgarbi, hanno chiamato me perché sono io con quello che so e con quello che racconto", ha spiegato il critico d'arte. Non è mancata una frecciatina al ministro della Cultura Sangiuliano che ha duramente attaccato Vittorio Sgarbi dopo la pubblicazione dell'inchiesta.

"Ci sono i diritti d'autore, i libri che scrive lo stesso ministro", ha spiegato il Sottosegretario alla Cultura in riferimento al fatto che anche altre figure istituzionale ricevono compensi per attività extraistituzionali. "C'è l'articolo 21 della Costituzione che garantisce libertà di parola, di scrittura e di qualunque forma di espressione", ha continuato Vittorio Sgarbi. "E' evidente che se io faccio una valutazione della Garisenda o del Colosseo, la sera possono parlare di Caravaggio in un circolo, a un'associazione, a un rotary, in un piccolo comune e essere compensato come lo sono con i diritti d'autore". Questa è stata la spiegazione con la quale Vittorio Sgarbi ha giustificato i cachet ricevuti per la partecipazione a eventi privati. "La parola in un teatro è come un saggio in un libro", ha concluso il suo intervento Vittorio Sgarbi.

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