Putin firma la legge che revoca lo stop ai testi nucleari: il mondo sull'orlo di un conflitto nucleare

Putin firma la legge che revoca lo stop ai testi nucleari: il mondo sull'orlo di un conflitto nucleare

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica del Trattato che mette al bando i testi nucleari: cosa cambia.

Questa mattina, il presidente russo Vladimir Putin ha apposto la sua firma sulla legge che permetterà nuovamente alla Russia di condurre test nucleari sul suo territorio. E' passato meno di un mese da quando a inizio ottobre il presidente russo al forum economico Valdai aveva paventato la possibilità della Russia di revocare la ratifica del Trattato sulla messa al bando dei test nucleari firmato nel 2000. Con un iter legislativo accelerato, quindi, la Duma e il Senato hanno approvato la bozza che è arrivata sulla scrivania di Putin questa mattina.

La motivazione ufficiale dietro questa decisione è la mancata ratifica del Trattato da parte degli Stati Uniti di America che si sono solo limitati a firmarlo. In questo modo, ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la Russia ha intenzione di eguagliare da un punto di vista giuridico una situazione de facto. Il 6 ottobre, Dmitry Peskov aveva anche rassicurato il mondo sul fatto che la revoca della ratifica non significa che la Russia condurrà test nucleari. Ma il presidente Putin, invece, è stato più ambiguo.

Putin firma la legge che revoca lo stop ai testi nucleari: il mondo sull'orlo di un conflitto nucleare
Dmitry Peskov è portavoce del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin dal 2012

Putin firma la revoca del Trattato sullo stop ai testi nucleari in Russia: cosa cambia

Quindi, ormai è ufficiale: da un punto di vista legale, la Russia non ha più impedimenti nei confronti della comunità internazionale per condurre test nucleari sul suo territorio. Questa notizia preoccupa l'Occidente sullo sfondo del conflitto in Ucraina che vede coinvolta Mosca in prima persona. La Russia, infatti, non ha mai negato l'uso delle armi nucleari per difendersi in caso di minaccia alla sicurezza e all'esistenza del Paese. Infatti, Putin quando ha iniziato le operazioni belliche in Ucraina ha messo in allerta le forze di deterrenza nucleari russe.

Il Trattato è stato firmato da 178 Paesi ma ha un valore puramente simbolico in quanto non è mai entrato in vigore. Proprio Putin, poco dopo la sua prima elezione nel 2000 aveva spinto per la ratifica del Trattato. Oggi, in un contesto internazionale completamente mutato, in cui la Russia non dialoga più con le potenze occidentali e viceversa, il presidente Putin ha dichiarato di "non essere pronto" a dire che il suo Paese non effettuerà test nucleari. Il rischio reale, quindi, è che questa decisione rappresenti un'altra escalation verso la catastrofe nucleare. In questo contesto, l'esercito russo, la settimana scorsa, ha simulato la risposta a un attacco nucleare da parte del nemico. La simulazione ha previsto il lancio di missili balistici e da crociera e il ministro della difesa Sergey Shoigu ha supervisionato le operazioni belliche.

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