L'ex capo dei servizi segreti italiani sullo scherzo telefonico a Giorgia Meloni: "Non sono solo comici"

L'ex capo dei servizi segreti italiani sullo scherzo telefonico a Giorgia Meloni: "Non sono solo comici"

Marco Mancini, ex capo dei servizi segreti italiani, ospite a L'aria che tira sul La7, ha svelato chi si cela dietro lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni.

Lo scherzo telefonico dei comici russi a Giorgia Meloni ha scatenato un duro dibattito in Italia. Tra chi difende la premier, chi la accusa di nascondere la verità agli italiani e chi denuncia il fallimento del sistema di sicurezza della Presidenza del Consiglio, in tanti hanno espresso la propria opinione su quanto accaduto. Lo scherzo telefonico è stato organizzato da due comici russi, Vovan e Lexus, celebri per aver beffato anche tante altre celebrità di fama mondiale. I due hanno fatto finta di essere un leader africano e il 18 settembre scorso hanno discusso con la Meloni di Africa, immigrazione e Ucraina.

Il duo che, con i suoi scherzi telefonici, fa il gioco della propaganda russa, è stato più volte accusato di agire per conto dei servizi segreti russi. In un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, tuttavia, i due hanno smentito queste voci. "Ce lo hanno suggerito i nostri fan. E abbiamo pensato che fosse una buona idea", hanno svelato Vovan e Lexus. I due hanno anche dichiarato che "non è l’ufficio della premier ad avere colpe, grandi colpe". Poi, il duo comico russo si è autoelogiato affermando di sapere "come funzionano i protocolli" e "come sfruttare i bachi nella sicurezza". Tuttavia, hanno rivelato che "riuscire a parlare con Biden o Putin" sarebbe impossibile perché "il loro livello di sicurezza è troppo alto".

L'ex capo dei servizi segreti italiani sullo scherzo telefonico a Giorgia Meloni

Quindi, i due negano di avere contatti con gli agenti segreti russi. In effetti, il duo è diventato famoso su YouTube come tanti pranker di fama mondiale ma ha dovuto chiudere il canale nel 2023 su richiesta della piattaforma di condivisone multimediale. Tuttavia, Marco Mancini, l'ex capo dei servizi segreti italiani, non è d'accordo. Ospite a L'aria che tira, ha spiegato chi si cela dietro lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni. "Ritengo che i due comici così definiti non siano soltanto comici", ha rivelato Marco Mancini.

"In Russia non funziona così", ha motivato la sua risposta. "Se possono agire in maniera indisturbata, scegliendo dei target internazionali come il nostro Presidente del Consiglio", ha continuato Marco Mancini, vuol dire che "c'è una struttura dietro". Quindi, secondo l'ex capo dei servizi segreti italiani, l'intelligence russa ha aiutato i comici nell'organizzazione dello scherzo telefonico. Secondo Marco Mancini, Giorgia Meloni "è una vittima di quello che è successo" e "occorrerebbe avere un filtro intorno a lei che permette che queste azioni di disturbo che provocano anche a livello internazionale una caduta molto rilevante non si verifichino più".

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