Lucio Caracciolo, analista geopolitico e fondatore di Limes, ha spiegato i motivi che hanno spinto Hamas a pubblicare il video delle tre donne israeliane in ostaggio.
Ha fatto molto scalpore ieri la pubblicazione del video da parte di Hamas in cui tre donne israeliane in ostaggio accusano il premier Benjamin Netanyahu per la loro mancata liberazione. La donna che parla, quella seduta al centro, incolpa il primo ministro israeliano per non aver accettato il cessate il fuoco che avrebbe permesso la liberazione degli ostaggi secondo quanto promesso da Hamas. "Tu ci stai uccidendo, tu ci ucciderai, ci vuoi uccidere tutti", inveisce la donna contro Netanyahu.
Dopo la pubblicazione del video, il premier israeliano ha convocato una conferenza stampa con i giornalisti stranieri in cui ha ribadito la ferma posizione di Israele. Non ci sarà nessun cessate il fuoco perché "ora è tempo di guerra", ha spiegato Netanyahu. Per quanto riguarda gli ostaggi, il premier ha dichiarato che devono essere liberati senza condizioni e, in questo, l'operazione via terra nella Striscia di Gaza aiuterà.
Ostaggi israeliani accusano Netanyahu di essere colpevole degli eventi del 7 ottobre e di aver rifiutato il loro rilascio per perpetuare il suo sadismo militare in un video che Israele sta cercando di censurare. La propaganda sionista non ha fondamenta.pic.twitter.com/FJEnP547yh
— ▵ (@antichiprofumi) October 30, 2023
L'analisi di Lucio Caracciolo sul video delle tre donne in ostaggio di Hamas
Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, l'analista geopolitico Lucio Caracciolo ha analizzato il video con gli ostaggi pubblicato da Hamas. "E' un colpo di propaganda notevole di Hamas", ha esordito Lucio Caracciolo. Il video, ha spiegato il fondatore di Limes, "punta alle faglie interne al governo e all'opinione pubblica di Israele". "Non dobbiamo dimenticare che Israele si è trovato in guerra dopo una lunga fase che non è finita di profondissime spaccature interne con manifestazioni di massa contro Netanyahu", ha ricordato Caracciolo. Il riferimento è alle tante manifestazioni contro la riforma della giustizia voluta dal premier che nei mesi scorsi hanno paralizzato Israele.
Oggi, quindi, ha continuato Lucio Caracciolo, "Netanyahu si trova con buona parte dell'ufficialità e dell'intelligence che non lo apprezza e lo considera un po' dilettantesco dal punto di vista militare". Allo stesso modo, secondo Caracciolo, "una buona parte dell'opinione pubblica di sinistra lo detesta da sempre e soprattutto con questo problema degli ostaggi". Infatti, ha concluso Lucio Caracciolo, "il governo israeliano ha dichiarato in questo momento gli ostaggi cerchiamo di liberarli ma non sono la priorità, la priorità è far fuori Hamas e questo ovviamente è un problema". Da questo punto di vista, secondo l'analista geopolitico, anche le divergenze tra Biden e Netanyahu potrebbero influenzare il corso della guerra in quanto i due "sono avversari politici in America" poiché "Netanyahu è uno di fatto uno dei capi del partito repubblicano americano oltre a essere il primo ministro di Israele".
LEGGI ANCHE: Lucca Comics, dopo Zerocalcare un'altra fumettista boicotta la fiera a causa del patrocinio di Israele