Carlo Calenda, il leader di Azione, ha profondamente criticato chi sostiene la riforma costituzionale sull'introduzione in Italia del premierato elettivo.
Il disegno di legge sul premierato elettivo che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare venerdì prossimo sta surriscaldando gli animi di chi non lo sostiene. Le discussioni e le polemiche sono ripartite quando Giorgia Meloni ha dichiarato l'imminente approvazione della riforma costituzionale alla convention della DC nel weekend scorso. Non si conoscono ancora i dettagli precisi della riforma, ma sono già iniziate a circolare le prime indiscrezioni.
Il premierato elettivo dovrebbe introdurre in Italia l'elezione diretta del Presidente del Consiglio da parte dei cittadini tramite una legge elettorale maggioritaria che assegna al partito o alla coalizione che vince le elezioni il 55% dei seggi in Parlamento. Oltre all'elezioni diretta del premier da parte dei cittadini, il premierato elettivo dovrebbe anche aumentare lo spettro dei poteri del Presidente del Consiglio a discapito del Presidente della Repubblica. Tra i poteri in più ci sarebbe la possibilità di nominare e revocare direttamente i ministri, anche se la ministra delle riforme istituzionali Maria Elisabetta Casellati ha smentito ciò. Un punto di svolta fondamentale, per evitare crisi di Governo, sarebbe la modifica del meccanismo di fiducia in seguito alla caduta dell'esecutivo. In caso di crisi politica, la nomina di un nuovo premier scelto all'interno della maggioranza spetterebbe al Presidente della Repubblica e il nuovo presidente del Consiglio dovrebbe ottenere la fiducia delle camere.
L'affondo di Calenda contro chi difende il premierato elettivo
Il leader di Azione, in un post su X, il social di Elon Musk, ha duramente criticato chi difende questa riforma costituzionale. C'è da dire che lo stesso Calenda in campagna elettorale si era schierato a favore del premierato elettivo, salvo poi cambiare idea in corso d'opera. Ebbene, secondo Calenda, "una legge a favore della coerenza e del rispetto del mandato elettorale" che impedisce "ribaltoni, governi tecnici e Presidenti del Consiglio non eletti" non si addice ai "comportamenti passati" di "Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia" che supportano il premierato elettivo.
Infatti, Calenda ha spiegato che Giorgia Meloni "ha votato il governo tecnico Monti e la riforma Fornero". La Lega, invece, "ha governato con i 5S con un Presidente del Consiglio non parlamentare e sostenuto il Governo Draghi". Forza Italia, allo stesso modo, "ha sostenuto i governi Monti e Draghi e governato con il PD nel Governo Letta". Infine, Matteo Renzi, il suo acerrimo nemico dopo la rottura del Terzo Polo, ha sfiduciato e sostenuto vari governi con Presidenti del Consiglio non eletti, come il Governo Draghi e il Governo Conte. Inoltre, Calenda ha anche accusato Renzi di essere stato "Presidente del Consiglio senza essere parlamentare". "Avanti così", ha concluso con ironia il leader di Azione il suo post.
Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia sono favorevoli ad una riforma che impedisca ribaltoni, governi tecnici e Presidenti del Consiglio non eletti.
Una legge a favore della coerenza e del rispetto del mandato elettorale.
Ora:1) Meloni ha votato il Governo… pic.twitter.com/KGUz7orucJ
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 31, 2023
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