Bollette e benzina, Paolo Scaroni, presidente Enel, spiega: "Cosa cambierà con la guerra in Medio Oriente"

Bollette e benzina, Paolo Scaroni, presidente Enel, spiega: "Cosa cambierà con la guerra in Medio Oriente"

Ospite di Nicola Porro a Stasera Italia, Paolo Scaroni ha spiegato in che modo la guerra tra Hamas e Israele influenzerà le bollette degli italiani.

Di solito, le guerre generano contraccolpi pesanti anche sull'economia mondiale. Ne abbiamo avuto l'esempio in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina il 24 febbraio 2022. L'Italia e l'Europa che, in precedenza, erano dipendenti dal gas e petrolio russo hanno dovuto interrompere i legami commerciali con Mosca e ciò ha causato un aumento generalizzato dei prezzi e un'inflazione galoppante. La situazione, attualmente, è rientrata nella normalità ma il rischio reale è che, con la guerra tra Israele e Hamas, la cambi ancora una volta in negativo.

Infatti, sebbene il conflitto al momento sia circoscritto allo Stato di Israele e alla Striscia di Gaza, esiste la possibilità di un allargamento delle ostilità a tutto il Medio Oriente. E, come sappiamo, in questa zona del globo si trovano alcuni tra i principali produttori di petrolio, come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l'Iraq. In che modo, quindi, la guerra in Medio Oriente influenzerà le bollette degli italiani? Lo ha spiegato Paolo Scaroni, ex presidente di Eni e attuale presidente di Enel, durante la scorsa puntata di Stasera Italia.

Guerra e bollette: cosa cambierà secondo Paolo Scaroni

Alla domanda di Nicola Porro sull'aumento dei prezzi di gas e petrolio, Paolo Scaroni si è detto abbastanza ottimista. "Il prezzo del petrolio lo fanno alla fine l'Arabia Saudita, i paesi del Golfo (Persico, ndr) e la Russia", ha spiegato il presidente di Enel. Paolo Scaroni non prevede "drammi nel mondo del petrolio tipo quello del 1973" perché "l'Arabia Saudita ha avuto un atteggiamento prudente e la Russia ha bisogno di vendere petrolio per tenere in piedi la macchina della guerra". "Il prezzo del gas mi preoccupa un po' di più", ha rivelato il presidente di Enel. Il motivo di questa preoccupazione è la notizia che Naftogaz, la società nazionale di petrolio e gas ucraina, ha annunciato che non trasporterà più il gas russo in Europa.

Tuttavia, la decisione entrerà in vigore sono alla fine del 2024 quando i contratti di fornitura scadranno e la società ucraina non li rinnoverà. Nonostante ciò, Scaroni ha ricordato che "nel 2022 il 15% del gas che abbiamo usato proveniva dalla Russia". "Infatti, i prezzi del gas hanno cominciato a muoversi", ha notato il presidente dell'Enel. Per fortuna, però, quest'autunno così caldo sta aiutando a mantenere il prezzo basso. Per quanto riguarda la sicurezza energetica, in ogni caso, "gli investimenti nel mondo dei rigassificatori per potere avere gas che ci arriva liquido per esempio dagli Stati Uniti ci mette al sicuro". In ogni caso, per le bollette del gas ed elettriche non si prevedono aumenti nel breve periodo "perché siamo molto favoriti dal clima".

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