Strangolò entrambi i genitori, gli avvocati di Benno Neumair: "Ha un problema al cervello"

Benno Neumair

Benno Neumair è il 32enne accusato dell'omicidio dei genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. Oggi una nuova udienza del processo di appello

E’ da poco iniziata la seconda udienza del processo di appello per l’omicidio di Laura Perselli e Peter Neumair, coppia di coniugi assassinati nella loro casa di Bolzano il 4 gennaio 2021. L'imputato è Benno Neumair, in carcere per l'uccisione di entrambi i suoi genitori.
Nella prima udienza che si è già tenuta, sono state rigettate tutte le richieste della difesa. I legali di Benno sostengono la tesi difensiva secondo la quale l’imputato potrebbe avere una disfunzione dell’ippocampo, che porterebbe il 32enne a improvvisi scatti di ira. Gli avvocati hanno quindi richiesto di effettuare una nuova risonanza magnetica a riprova di quanto da loro sostenuto. Ma tale richiesta è stata negata.

Anche se sono stati riconosciuti dei disturbi del comportamento in Benno, questi, però, non avrebbero comunque compromesso la sua capacità di intendere e di volere nel momento in cui ha ucciso prima il padre e poi la madre.
La difesa del giovane si batte per il riconoscimento delle attenuanti generiche, già negate in primo grado. Per gli avvocati di Benno, la premeditazione per la morte di Laura, madre del ragazzo, non sarebbe accettabile, dal momento che sarebbero trascorsi solo pochi minuti dal primo al secondo omicidio. Lasso di tempo che per i legali non sarebbe sufficiente per considerare la premeditazione dell’assassinio della donna. Rigettata, intanto, la richiesta di un percorso di giustizia riparativa.

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Benno Neumair

La confessione di Benno Neumair: "Sono stato io"

"Sono stato io”. Benno Neumari confessava l'omicidio di entrambi i genitori già un mese dopo l'avvenuto. Il padre Peter era in casa insieme al figlio, quando i due avrebbero discusso. "Quindi è andato in camera sua, si è arrabbiato, di nuovo, e poi?", la domanda posta a Benno in tribunale. "E poi l’ho strozzato", dice singhiozzando il giovane. "Con cosa?". "Con una corda da arrampicata". Quando poi è arrivata la mamma ("non so dopo quanto tempo", diceva il giovane in aula), l'ira di Benno si scatena nuovamente.
"Non lo so, avevo paura. Non volevo che vedesse cos’era successo, è entrata e ho fatto la stessa cosa, uguale. L'ho strozzata", e con lo stesso cordino.

La sorella Madè: "Non credetegli: è un bugiardo"

"Non credetegli: è un bugiardo. Era un tratto del suo carattere fin da bambino", ha detto la sorella di Benno, Madè. "Molto spesso, davanti all’evidenza dei fatti mentiva. Era una cosa che in famiglia sapevamo, e questo suo mentire era poco piacevole, ed era spesso motivo di litigi”, ha detto la giovane.

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