Omicidio Saman Abbas, colpo di scena: cadono le testimonianze del fratello Ali. L'accusa adesso traballa

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Omicidio Saman Abbas, colpo di scena: le dichiarazioni del fratello della vittima potrebbero non valere più. Duro colpo all'accusa, cosa succede ora

Nessuno si sarebbe aspettato quel che è accaduto questa mattina nel corso dell'udienza del processo relativo all'omicidio di Saman Abbas, 18enne di origini pakistane uccisa a Novellara, in provincia di Reggio-Emilia. Quella di oggi doveva essere l'udienza in cui il fratello di Saman, Ali Haider, sarebbe stato ascoltato in qualità di testimone. Ma, a sorpresa, la Corte d’Assise di Reggio Emilia ha ribaltato ogni cosa, stabilendo che il ragazzo, oggi 18enne, avrebbe dovuto essere coinvolto nel processo in qualità non di testimone, bensì di indagato.

Il motivo risiede nella condotta del giovane: sarebbe stato lui a mostrare la foto di Saman e Saqib ai genitori della ragazza. Foto che avrebbe infiammato ancor di più la rabbia dei familiari contro la giovane, promessa sposa a un uomo in Pakistan, ma innamorata di un suo coetaneo in Italia. E quella foto lo provava. La condotta di Ali avrebbe quindi rafforzato il proposito criminoso della famiglia della giovane, motivo per cui doveva essere alla sbarra sin dall’inizio, ed essere indagato come tutti gli altri familiari.

Decisione che cambia le carte in tavola. Non sono più utilizzabili né le dichiarazioni rese fino ad oggi da Ali, né i cinque verbali di informazioni, né, soprattutto, l’incidente probatorio in cui il giovane aveva riferito di aver visto, sulla soglia della porta, suo zio che metteva la mano sulla bocca di Saman, trascinandola via. Tutto inutilizzabile, come se non fosse mai stato pronunciato.
Prima dell'udienza, l’avvocato del 18enne, l’avvocata Valeria Miari, ha chiesto un termine per spiegare al suo assistito quel che stava accadendo. Alla prossima udienza, dunque, Ali potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere, facendo cadere, così, la testimonianza oculare dell'omicidio di Saman Abbas.

Saqib e Saman

Omicidio Saman Abbas, duro colpo all'accusa. Iannuccelli: "La morte di questa giovane non può essere bypassata"

Un duro colpo all'accusa, che certo può ugualmente fondarsi su tutta una lunga serie di elementi. Ma che oggi perde, senz'altro, un pezzo chiave. Nessuno dei presenti in aula si aspettava ciò che è poi accaduto: il processo per l'omicidio di Saman Abbas, che sembrava procedere su un binario in qualche modo già determinato, subisce una inattesa svolta.

"Continuo a credere nella giustizia. Credo che la morte di una giovane ragazza di 18 anni finita sotto metri di terra, con il collo spezzato, non possa essere bypassata, e che richiede dallo Stato italiano tutta l’attenzione che merita. Sono ancora ottimista, e spero di arrivare fino in fondo per Saman, e per tutte le Saman che conosco". Queste le parole che l'avvocato penalista Barbara Iannuccelli, che assiste Saqib, il fidanzato di Saman, ha rilasciato a Tuttonotizie.

Tutto rinviato, dunque, a martedì prossimo, 31 ottobre, quando ad Ali Haider verrà chiesto se vorrà avvalersi o meno della facoltà di non rispondere. Se il 18enne si rifiuterà di procedere, l’accusa non avrà più la testimonianza oculare, e le dichiarazioni del giovane non saranno più utilizzabili.

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