Caso Regeni, depositata la sentenza che revoca l'immunità agli agenti egiziani: cosa succede ora

Caso Regeni, depositata la sentenza che revoca l'immunità agli agenti egiziani: cosa succede ora

Il caso Regeni è a un punto di svolta: con la sentenza della Corte Costituzionale, si apre una nuova pagina. Cosa succederà ora. 

In una recente sentenza, la Corte Costituzionale italiana ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 420-bis del codice di procedura penale. Questa decisione è una manna dal cielo per i legali di Giulio Regeni e segna la fine dell'immunità per i 4 agenti egiziani che hanno torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni al Cairo. Il processo era fermo poiché era impossibile notificare personalmente agli agenti egiziani accusati dell'omicidio di Giulio gli atti di avvio del processo a causa della mancata cooperazione dell'Egitto. Questa situazione, secondo la Corte Costituzionale, ha creato una sorta di "immunità de facto" che offendeva i diritti inviolabili della vittima e il principio di ragionevolezza.

La Corte Costituzionale ha sottolineato che il crimine di tortura ha un impatto radicale sulla dignità della persona umana e che lo Stato ha il dovere di accertare giudizialmente la commissione di questo delitto. Per questo motivo, la sentenza del 27 settembre ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice proceda in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dalla Convenzione di New York.

I genitori di Giulio Regeni ora potrà finalmente ottenere giustizia per suo figlio

La sentenza della Consulta riapre il caso Giulio Regeni: cosa succederà ora

I genitori, i legali e tanti politici italiani avevano già esultato il 25 settembre scorso quando era stata data la notizia della storica sentenza. Ora, dopo il deposito della sentenza, non ci sono più dubbi: la giustizia farà il suo corso. Finalmente, forse, i genitori potranno ottenere giustizia per Giulio Regeni che è stato barbaramente torturato e ucciso dalla polizia egiziana nel 2016. Ovviamente, la condanna degli quattro agenti egiziani, qualora verranno ritenuti colpevoli, non sarà rispettata dall'Egitto. Il presidente Al-Sisi, infatti, ha già depistato le indagini negli anni passati, omettendo dettagli fondamentali e non collaborando con le autorità italiane. L'Egitto, nonostante la mancata cooperazione con l'Italia, non potrà più impedire che il mondo intero sappia la verità.

In ogni caso, la sentenza della Corte Costituzionale rappresenta un importante punto di svolta nella lotta contro i reati di tortura e può diventare un fondamentale precedente al quale possono fare riferimento i giudici italiani. La tortura è un crimine contro l'umanità, un attacco alla dignità umana che non può essere tollerato. L'Italia e il mondo intero ora possono accertare giudizialmente la commissione di questo crimine. Quindi, non resta che aspettare il verdetto dei giudici italiani nei confronti dei 4 agenti egiziani accusati di aver torturato e ucciso Giulio Regeni.

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