Secondo quanto riportato dal procuratore generale della Georgia, il boss della 'ndrangheta Giuseppe Sganga sarebbe stato arrestato in territorio georgiano. Nei prossimi giorni, sarà estradato in Italia dove lo attende una condanna in primo grado a 11 anni di galera.
La notizia dell'arresto in Georgia di Giuseppe Sganga è stata diramata in serata da alcuni media georgiani ed è stata ripresa da siti di informazione russi. Secondo quanto avrebbe raccontato Irkalii Shotadze, il procuratore generale della Georgia, ai giornalisti, il boss della 'ndrangheta Giuseppe Sganga sarebbe stato arrestato in seguito "a una corrispondente richiesta degli organi competenti italiani".
Il procuratore generale della Georgia ha anche dichiarato che le procedure di estradizione sono concluse ed è stata presa la decisione della sua estradizione in Italia. Nei prossimi giorni, dunque, Giuseppe Sganga dovrebbe far ritorno in Italia. "E' accusato di essere membro di un gruppo della criminalità organizzata italiana e di aver preso parte a una serie di reati gravi", ha spiegato il procuratore georgiano. Irkalii Shotadze ha anche rivelato che Giuseppe Sganga era ricercato in base a una circolare rossa dell'Interpol.

Chi è Giuseppe Sganga: il boss della 'ndrangheta arrestato in Georgia
Al momento le autorità competenti italiane non hanno ancora confermato l'arresto di Giuseppe Sganga in Georgia. Se la notizia dovesse essere confermata, ciò significherebbe la fine della latitanza di un boss di una "locale" della 'ndrangheta attiva in Piemonte. Ormai circa 3 anni fa, un blitz della Dea a Bra, piccolo comune in provincia di Cuneo, aveva colpito un'appendice della 'ndrangheta che aveva messo ramificazioni in territorio piemontese. La famiglia a cui è legata questa "locale" è originaria di Sant'Anastasia dell'Aspromonte e si è trasferita in Piemonte negli anni '80. In seguito alle indagini e al processo, Salvatore "Turi" Tuppino, il boss principale, è stato condannato a 17 anni di carcere.
Il fratello minore Vincenzo Luppino, invece, ha ricevuto una pena di 16 anni. Il terzo fratello Carmine, invece, è stato assolto dalle accuse e scarcerato. La "locale" ha fatto per anni affari in Piemonte intrecciando rapporti con l'economia, la politica e la società locale. In seguito alla chiusura delle indagini, erano stati emessi in totale 12 condanne e 27 avvisi di garanzia. Parte degli imputati ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Giuseppe Sganga è il collaboratore di maggior rilievo della "locale" non appartenente direttamente alla famiglia Tuppino. Era stato condannato in primo appello a 11 anni ma non ha mai scontato la pena in quanto latitante. La sua fuga, tuttavia, sembrerebbe essersi fermata in Georgia.
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