Valico di Rafah, i primi aiuti umanitari entrano a Gaza: le reazioni di Hamas e Israele e l'appello dell'Onu

Valico di Rafah, i primi aiuti umanitari entrano a Gaza: le reazioni di Hamas e Israele e l'appello dell'Onu

Questa mattina, le autorità egiziane hanno aperto il Valico di Rafah per consentire l'ingresso di una ventina di camion con aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Ancora bloccato il passaggio di persone tramite. Hamas ha fatto sapere che lo sforzo non è sufficiente.

Dopo diversi giorni in cui si è provato a raggiungere un accordo, questa mattina l'Egitto ha temporaneamente aperto il Valico di Rafah al confine con la Striscia di Gaza. L'apertura del valico ha consentito l'ingresso di una ventina di camion con i primi aiuti umanitari per la popolazione civile palestinese. I convogli contengono cibo in scatola e medicinali. Ci sono volute praticamente 2 settimane per permettere l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Una volta superato il valico, gli aiuti umanitari sono stati trasbordati sui camion palestinesi e divisi tra l'Unwra (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione) e la Mezzaluna Rossa palestinese. Come ha riportato l'ANSA, in vista dell'apertura del Valico di Rafah, una cinquantina di civili con doppia cittadinanza ha raggiunto il posto di frontiera nella speranza di entrare in Egitto. Tuttavia, al momento, le autorità egiziane non hanno intenzione di aprire il valico, richiuso dopo l'ingresso del convoglio umanitario, al passaggio delle persone.

Le reazioni di Onu, Hamas e Israele all'apertura del Valico di Rafah

20 camion colmi di aiuti umanitari sono sicuramente un segnale positivo da cui partire, ma, di certo, non risolvono la gravissima crisi umanitaria che sta colpendo la Striscia di Gaza. In seguito ai bombardamenti israeliani sulle posizioni di Hamas, infatti, sono morti già più di 4.000 palestinesi e 13.000 sono i feriti. Inoltre, circa 700.000 persone hanno lasciato le proprie abitazioni nel nord della Striscia di Gaza per spostarsi verso sud in seguito all'ordine di evacuazione diramato da Israele in vista dell'incursione via terra.  A questo proposito, l'Onu ha ribadito che l'ingresso nella Striscia di Gaza dei convogli con gli aiuti umanitari di questa mattina sono "una goccia nell'oceano". L'Unwra ritiene che l'ingresso degli aiuti umanitari tramite il Valico di Rafah debba essere "continuo e sostanzioso".

Anche Hamas è dello stesso parere. Salama Maruf, capo dell'ufficio comunicazioni dell'organizzazione terroristica, ha comunicato che il convoglio di questa mattina "non cambierà il disastro umanitario nella Striscia di Gaza". Secondo Hamas, è necessario istituire "corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24" per l'ingresso degli aiuti umanitari e l'uscita dei feriti che hanno bisogno di essere curati.

Dal canto suo, Israele nega che nella Striscia di Gaza sia in corso una crisi umanitaria. Il portavoce delle forze armate israeliane ha comunicato che a Gaza "non c'è carenza di acqua, c'è abbastanza cibo per le prossime settimane" e che negli ospedali ci sono i farmaci necessari. A proposito delle strutture ospedaliere che rifiutano l'evacuazione, Israele teme che al loro interno possano infiltrarsi terroristi di Hamas.

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