Lucio Caracciolo, direttore di Limes - rivista italiana di geopolitica, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, ha spiegato in che modo si evolverà la situazione sul campo nel conflitto tra Hamas e Israele nelle prossime ore.
La tanto attesa invasione via terra della Striscia di Gaza da parte di Israele non è ancora avvenuta. Eppure, secondo quanto annunciato dal ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, l'ordine di iniziare la seconda fase dell'operazione per sconfiggere Hamas dovrebbe arrivare a breve. Nel frattempo, l'esercito israeliano sta continuando a bombardare incessantemente le posizioni di Hamas sulla Striscia di Gaza. Israele ha anche annunciato di aver fatto fuori diversi leader di Hamas durante i bombardamenti di questi giorni. Purtroppo, però, le bombe e i missili sganciati da Israele contro la Striscia di Gaza hanno fatto anche tanti morti tra la popolazione civile palestinese. In totale, sono già più di 4.000 i morti palestinesi.
Nella giornata di ieri, in seguito al bombardamento di una postazione di Hamas, è crollato il muro di una chiesa ortodossa a Gaza causando la morte di almeno 17 persone. Sempre ieri, Hamas ha annunciato la liberazione di due ostaggi americani. In queste ore, inoltre, i primi camion con gli aiuti umanitari hanno fatto ingresso nella Striscia di Gaza attraverso il Valico di Rafah al confine con l'Egitto.
L'analisi di Lucio Caracciolo su cosa prevede il piano di Israele
In questo contesto tutt'altro che semplice, l'analista geopolitico Lucio Caracciolo, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, ha spiegato come si potrà evolvere la situazione sul campo nelle prossime ore. "E' la prima fase delle tre fasi della guerra secondo quello che comunicano gli israeliani", ha spiegato Lucio Caracciolo in riferimento ai bombardamenti a tappeto sulla Striscia di Gaza. "La prima fase - ha continuato l'analista geopolitico - è spianare Gaza con gli aerei, più o meno il 35-40% degli edifici di Gaza sono stati già colpiti". La seconda fase dell'operazione militare israeliana, ha spiegato Lucio Caracciolo, sarà caratterizzata dalle "incursioni accompagnate da una battaglia di tutte le dimensioni, quindi cyber, spazio, mare e ne vedremo di tutti i colori".
"Ma non è lo sbarco in Normandia", ha avvisato l'analista geopolitico. Ovvero, "non sarà un'operazione di massa, sarà un'operazione mirata, almeno nelle intenzioni". La seconda fase, insomma, potrebbe essere modificata anche in base a come risponderà Hamas. "Una volta che sei entrato come ne esci?", è questo il quesito fondamentale della terza fase. Secondo Lucio Caracciolo, Israele "dopo aver ripulito Gaza non ne vuole più avere a che fare". Il problema, però, "è che questa battaglia non avviene nel vuoto, ci sono due milioni di persone che non possono sparire nel nulla anche se qualcuno pensa che possano finire in Egitto, in Giordania o da qualche altra parte".
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