I diritti dei migranti minorenni sono al centro di un acceso dibattito in Italia. Il recente decreto legge sul tema ha sollevato alcuni quesiti, soprattutto riguardo al trattenimento dei minorenni nei centri di accoglienza. Il Servizio Studi della Camera ha mosso dei richiami al Governo, evidenziando l'importanza di coordinare il decreto legge sui migranti con la legislazione vigente. Vediamo quali sono le critiche avanzate.
Il decreto legge sui migranti e i richiami del Servizio Studi della Camera
Uno dei punti del decreto legge sui migranti oggetto di critica da parte del Servizio Studi della Camera è la possibilità di trattenere i ragazzi di almeno 16 anni nelle strutture di accoglienza ordinari e straordinari. Il Servizio studi della Camera propone di valutare la compatibilità di questo punto con il decreto legislativo 142 del 2015 che afferma che i minori non accompagnati non possono essere trattenuti nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) o accolti nei centri governativi di prima accoglienza.
Non è solo la questione del trattenimento dei minori a suscitare perplessità. Secondo gli esperti del Servizio Studi della Camera, è necessario rivedere anche un altro punto del decreto legge sui migranti. In particolare, quello che prevede che l'accertamento socio-sanitario dell'età del migranti minorenne deve essere concluso entro 60 giorni dalla data del provvedimento. Anche qui, il Servizio studi invita a coordinare questa disposizione con quanto stabilito dal decreto legislativo 142, secondo cui il trattenimento dei presunti minori non accompagnati nelle strutture di prima accoglienza dovrebbe avvenire "per il tempo strettamente necessario e comunque non superiore a trenta giorni".
Gli altri punti delle disposizioni del Governo sui migranti
Insomma, il Servizio Studi della Camera ha invitato il Governo a rivedere alcune disposizioni approvate di recente sulla questione migratoria. E' necessario, infatti, nonostante la giustezza dei provvedimenti governativi, tutelare i diritti dei migranti minorenni e rispettare la legislazione esistente. Il decreto è stato approvato urgentemente alla fine di settembre in seguito all'inasprirsi della crisi migratoria in Italia. Quest'estate, infatti, è stato registrato un numero record di sbarchi di migranti sulle coste italiane.
Il nuovo decreto prevede anche una nuova modalità di trattazione delle domande reiterate di protezione internazionale. Ripresentare la domanda, ora, non interromperà più la procedura di allontanamento dall'Italia a meno che il Questore non rilevi elementi importanti ai fini del riconoscimento della protezione internazionale. Inoltre, il Governo ha anche modificato le leggi che disciplinano l'allontanamento del migrante dalle strutture di accoglienza. In questo senso, la modifica più importante riguarda la possibilità di richiedere la riapertura della domanda una sola volta entro 12 mesi dall'allontanamento volontario del migrante. Inoltre, il Governo ha ridotto la sospensione della possibilità di espulsione da 12 a 9 mesi. Nel complesso, quindi, l'esecutivo ha approvato misure più stringenti sul tema immigrazione, ma queste, come suggerito dal Centro Studi della Camera, devono essere coordinate con la legislazione vigente.

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