Ambasciatore palestinese a Londra rifiuta di condannare Hamas in diretta tv: la clamorosa intervista

Ambasciatore palestinese nel Regno Unito rifiuta per 3 volte di condannare Hamas in diretta tv: il motivo della scelta

Sta diventando virale in queste ore uno spezzone dell'intervista alla BBC di Husam Zomlot, ambasciatore palestinese nel Regno Unito dal 2018: ecco cosa ha detto.

La questione israelo-palestinese è estremamente complessa e dibattuta da più di 100 anni. Ciò che sta accadendo in questi giorni in Israele e nella Striscia di Gaza è solo l'ultimo capitolo di un sanguinoso conflitto che da decenni destabilizza l'intero Medio Oriente. Tuttavia, l'attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre scorso è di una gravità inaudita anche per gli standard di questa guerra. I terroristi hanno bombardato le città israeliane con più di 6.000 missili, hanno ucciso circa 1.500 israeliani, tra cui anche bambini, e hanno effettuato incursioni armate nei villaggi israeliani prendendo in ostaggio circa 200 persone. La condanna delle atrocità commesse è stata pressoché unanime. Tuttavia, un diplomatico dell'Autorità Nazionale Palestinese si è rifiutato di condannare Hamas in diretta alla tv britannica e ha spiegato anche il motivo della sua scelta.

L'intervista della BBC all'ambasciatore palestinese nel Regno Unito

Husam Zomlot è nato proprio nella Striscia di Gaza che in questi giorni viene pesantemente bombardata da Israele in attesa dell'operazione terrestre che dovrebbe liberare gli ostaggi e sconfiggere Hamas. All'inizio dell'intervista, il giornalista della BBC chiede all'ambasciatore se supporta le azioni di Hamas. "Questa non è la domanda giusta", ha risposto Husam Zomlot. "La nostra posizione in merito è molto chiara e nota", si è difeso l'ambasciatore, senza fornire ulteriori giustificazioni. "Non sono qui per emettere condanne", ha poi continuato l'ambasciatore, puntando il dito contro Israele. E' Israele, infatti, secondo Zomlot, che sta prendendo di mira i civili e "non solamente nelle ultime 48 ore". L'ambasciatore, incalzato dal giornalista britannico, ha poi precisato che "Hamas non è il governo palestinese". 

Tuttavia, Zomlot ha detto al giornalista di non mettere sullo stesso piano occupato e occupante. La dottrina militare di Israele, secondo l'ambasciatore palestinese, prevede l'uccisione di civili per "mettere pressione ai combattenti". L'obiettivo principale, secondo Zomlot, "è capire come fermare questo letale ciclo di violenza". Il giornalista, però, non è stato soddisfatto della risposta e ha nuovamente chiesto all'ambasciatore di condannare i crimini di Hamas. "Avete mai aperto l'intervista chiedendogli di condannare sè stessi?", ha, quindi, risposto Zomlot riferendosi agli interventi dei funzionari israeliani. L'ambasciatore ha rivelato di non rispondere alla domanda sulla condanna di Hamas perché alla base si cela una "falsa rappresentazione della realtà". Infatti, secondo Zomlot, piuttosto che chiedere ai palestinesi di condannare sè stessi, bisognerebbe "concentrarsi sulle cause scatenanti". Infine, l'ambasciatore ha accusato i media mainstream di invitarlo solo quando vengono uccisi civili israeliani e non quando muoiono civili palestinesi. "Quello che gli israeliani hanno visto nelle ultime 48 ore, i palestinesi lo vivono tutti i giorni", ha concluso l'ambasciatore.

La soluzione del conflitto secondo Husam Zomlot

Interrogato su come poter concludere definitivamente il conflitto israelo-palestinese, Zomlot ha risposto in maniera molto breve: "Il diritto internazionale". "Un'equa applicazione delle risoluzioni, del diritto e della legittimità internazionale". Questo bisogna fare secondo l'ambasciatore, allo stesso modo di quanto è stato fatto per l'Ucraina. Durante il paragone con l'Ucraina, l'ambasciatore ha definito i terroristi di Hamas "alcuni dei nostri combattenti". "E' necessario applicare le regole create dalla Società delle Nazioni dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale", concluso l'ambasciatore. E Israele, in questo senso, "non deve essere un'eccezione". 

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