Oleksij Arestovich, ex consigliere di Zelensky, ha incolpato il presidente in carica dell'Ucraina per gli insuccessi sul campo e ha chiesto nuove elezioni.
Qualcuno ha addirittura osato definirlo "lo stratega di Zelensky", ma la verità è che, da quando nel gennaio scorso si è dimesso dalla carica di consigliere presidenziale, Arestovich ha assunto posizioni sempre più critiche nei confronti del presidente ucraino. A conferma di ciò, in un lungo posto sul suo canale Telegram, Arerstovich ha spiegato i due errori strategici di Zelensky e cosa bisogna fare per cambiare la situazione.
Il primo grande errore della dirigenza dell'Ucraina è stato puntare sulla difesa a oltranza di Bakhmut. Infatti, nonostante non fosse conveniente in termini militari, Zelensky ha ordinato di mantenere quanto più possibile la difesa di Bakhmut, caduta completamente in mani russe il 20 maggio scorso dopo svariati mesi di sanguinose battaglie. Le forze umani e materiali impegnate nella difesa di Bakhmut, secondo l'ex consigliere, sarebbero potute servire per sfondare la linea di difesa russa a Sud nell'ambito della controffensiva.
In secondo luogo, l'Ucraina avrebbe dovuto costruire imponenti linee di difesa per liberare uomini e forze da poter inviare a supporto della controffensiva. Questi errori, secondo Arestovich, non sono militari, bensì politici. E, a ciò, si aggiungono errori nella gestione dell'Ucraina: corruzione, prospettiva reale di diminuzione degli aiuti, distruzione dei rapporti con i vicini (Polonia in primis, ndr). Tutto ciò ha portato a un "vicolo cieco" in cui "i russi non possono distruggerci e noi non possiamo sconfiggere loro".
La soluzione di Arestovich ai problemi dell'Ucraina causati da Zelensky
Per questo motivo, Arestovich ha dichiarato che la dirigenza dell'Ucraina è andata oltre il limite delle proprie competenze. Il consigliere ha accusato Zelensky di non dire la verità al suo popolo, ovvero che "non ci saranno i confini del 1991, e neanche la Crimea in tempi brevi, ma soltanto difesa, sangue, sudore, lacrime". La soluzione a questa situazione di stallo in cui aumenta la corruzione e la repressione in patria, secondo Arestovich, sono le elezioni.
In questo modo si può attuare un "riavvio, distruggere il monopolio della competenza e dare una chance a chi è in grado di prendere decisioni che corrispondono alla situazione reale". Arestovich, recentemente incriminato dalla procura ucraina per dichiarazioni sessiste, è determinato nella necessità di tenere le elezioni nonostante l'Ucraina si trovi in guerra in quanto sono "l'unica speranza di uscita dal vicolo cieco strategico". In teoria, le elezioni presidenziali in Ucraina si dovrebbero tenere nel marzo del 2024, ma la legge marziale prevede la sospensione della chiamata alle urne dei cittadini. Tuttavia, Zelensky, in un'intervista, ha aperto alla possibilità di tenere sia le elezioni parlamentari a ottobre 2024 che quelle presidenziali a determinate condizioni (volontà dei parlamentari e supporto economico di UE e Stati Uniti).
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