Dall'Ucraina in Israele, la tragica storia di Judith perseguitata dalla guerra: "Rivivo lo stesso incubo"

Dall'Ucraina in Israele, la tragica storia di Judith perseguitata dalla guerra: "Rivivo lo stesso incubo"

Dalla redazione di TuttoNotizie abbiamo intervistato Judith, madre di 4 figli, che è fuggita dall'Ucraina in Israele per scappare dalla guerra: ecco la sua storia.

In Israele sta prendendo piede quella che si prospetta essere una guerra lunga e dolorosa. Sabato scorso, Hamas ha attaccato il paese con più di 5.000 missili e drappelli di terroristi armati hanno invaso diversi villaggi, prendendo decine di persone in ostaggio. Al momento, le autorità israeliane hanno comunicato di 900 persone morte e migliaia di feriti. La risposta di Israele è stata durissima. L'esercito ha ripulito il territorio di Israele dai terroristi e sta bombardando incessantemente le posizioni di Hamas nella Striscia di Gaza. Al momento, sono più di 700 i morti palestinesi.

L'obiettivo di Israele è distruggere una volta e per tutta l'organizzazione terroristica e, per farlo, potrebbe anche invadere via terra la Striscia di Gaza. Israele, infatti, ha richiamato più di 300.000 riservisti e sta spostando tanti carri armati al confine con la Striscia di Gaza. Tutto fa pensare a una guerra lunga e sanguinosa.

In Israele vivono tantissimi ebrei con doppia cittadinanza provenienti dall'Ucraina. Alcuni di essi, sono arrivati nel paese a partire dal 2014, quando la Russia ha occupato e annesso la Crimea e destabilizzato il Donbas. Molti altri hanno raggiunto Israele dopo il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l'Ucraina e avviato una brutale guerra di aggressione. Noi abbiamo intervistato Judith , una madre di 4 figli scappata dall'Ucraina in Israele per fuggire alla guerra, che si è ritrovata nel pieno di un altro conflitto.

Il viaggio di Judith e della sua famiglia in Israele

Il primo spartiacque nella vita di Judith e della sua famiglia è stato l'inizio della guerra in Ucraina. Judith, il marito e i 4 figli abitavano a Mykolaïv, città nel Sud dell'Ucraina a pochi chilometri dall'attuale linea del fronte. "Abbiamo visto tutto, abbiamo sentito tutto", ci ha confessato Judith, facendo riferimento ai bombardamenti russi e alle atrocità russe dei primi giorni di guerra.

Per questo, due settimane dopo l'inizio della guerra in Ucraina, Judith, di religione ebraica, ha deciso di lasciare il paese e ha iniziato un viaggio della speranza che l'ha portata in Israele. In Moldavia per un mese e mezzo, poi in Portogallo per 6 mesi, poi in Ungheria per un altro mese e mezzo e di nuovo in Moldavia per altri 6 mesi. Queste sono le tappe del viaggio di Judith, del marito e dei figli di 4, 7, 9 e 10 anni in cerca di un futuro stabile e sicuro.

La vita di Judith in Israele durante la guerra 

Alla fine, 3 mesi fa, sfruttando la doppia cittadinanza ucraina e israeliana, Judith si è trasferita con i figli a Netanya, città del Distretto Centrale di Israele. Il marito, però, a causa di un litigio, non ha seguito il resto della famiglia. Purtroppo, però, la guerra ha raggiunto Judith anche in Israele. "Ormai abbiamo sviluppato un'immunità alla guerra", ci ha raccontato Judith con un pizzico di amara ironia. La situazione a Netanya, ci ha detto Judith, è abbastanza tranquilla, ma ci sono stati comunque dei fermi e la polizia pattuglia le strade.

La vista dalla casa di Judith a Netanya in questi giorni: la città è deserta
La via principale di Netanya è praticamente deserta

"Per fortuna, nel condominio c'è un bunker: anche se tutto l'edificio crolla, siamo al sicuro". Judith, ieri, ha portato i bambini a giocare nel cortile di casa e ha cronometrato il tempo necessario per raggiungere il rifugio: poco più di 1 minuto. "La situazione è uguale a quella che abbiamo vissuto in Ucraina dopo lo scoppio della guerra", ci ha raccontato. "Sono aperte solo le farmacie, qualche negozio di alimentari, le banche e pochi uffici - ci ha detto Judith - ma per le strade non si vede circolare una macchina, come durante lo shabbat". 

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I supermercati di Netanya si stanno svuotando dopo che il governo israeliano ha invitato i cittadini a fare scorte di cibo per tre giorni

Il futuro di Yudit e i suoi figli è molto incerto. "Decideremo in base alla situazione", ha spiegato Yudit. "Speriamo che duri poco visto che Israele di solito non conduce guerre lunghe, ma se il conflitto durerà un mese o più, allora penseremo a cosa fare". Nel frattempo, Yudit cerca di tenere impegnati i bambini in vari modi per evitare che sentano troppo il peso di questa ulteriore guerra che si è abbattuta sulle loro vite già segnate da un sanguinoso conflitto.

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