Guerra in Israele, l'analisi di Lucio Caracciolo: "Perché Hamas ha attaccato"

Guerra in Israele, l'analisi di Lucio Caracciolo: "Perché Hamas ha attaccato"

Lucio Caracciolo, direttore di Limes - Rivista italiana di geopolitica ha spiegato perché Hamas ha deciso di invadere Israele.

Sono ormai passati 3 giorni da quel sabato che ha cambiato per sempre la storia del conflitto israelo-palestinese. "Di gran lunga la peggiore giornata nella storia di Israele": così un portavoce della difesa israeliana ha definito il giorno in cui i miliziani di Hamas hanno sferrato un massiccio attacco contro Israele. Solo sabato, i paramilitari palestinesi hanno lanciato più di 5.000 missili sulle città israeliane e drappelli armati hanno effettuato incursioni diversi distretti meridionali del Paese al confine con la Striscia di Gaza. Gli israeliani si sono fatti cogliere di sorpresa nonostante la pervasività e l'efficienza della sua intelligence: non si aspettavano un attacco così ben organizzato e di queste dimensioni.

Al momento, tra gli israeliani, si registrano oltre 700 morti, 2.500 feriti e almeno 750 dispersi, di cui 100 in ostaggio dei miliziani di Hamas. La risposta di Israele è stata dura e immediata. Già sabato sono iniziati bombardamenti a tappeto sulla Striscia di Gaza per colpire le posizioni di Hamas. Gli attacchi sono continuati per tutta la giornata di ieri, così come i combattimenti di terra tra palestinesi e israeliani in alcuni distretti meridionali. Secondo alcune indiscrezioni americani, Israele starebbe prevedendo una massiccia operazione via terra, forse con l'ingresso dei carri armati nella Striscia di Gaza, per scongiurare la minaccia alla sicurezza del paese. In questo momento, si contano circa 500 palestinesi morti e 2.300 feriti.

L'analisi di Lucio Caracciolo sull'escalation tra Israele e Hamas

Sebbene la situazione sia ancora molto caotica e in costante evoluzione, diversi analisti militari e geopolitici stanno cercando di comprendere cosa sia effettivamente successo, per quali motivi e cosa potrebbe accadere in futuro. Ieri,  Lucio Caracciolo, analista geopolitico e fondatore di Limes - Rivista italiana di geopolitica, ha espresso la sua opinione a riguardo. Secondo Lucio Caracciolo, per comprendere il motivo della scelta di Hamas, è necessario inserire questa escalation regionale all'interno della "Guerra Grande", ovvero "la contrapposizione tra le maggiori potenze Russia, Cina e Stati Uniti che si ripercuote su diversi scacchieri regionali". L'attacco di Hamas, quindi, come i colpi di stato in Africa degli scorsi mesi, la guerra in Ucraina e il conflitto in Nagorno-Karabakh, è frutto di una stessa matrice globale che vede coinvolte tutte le maggiori superpotenze.

Inoltre, ha spiegato Lucio Caracciolo, bisogna tenere in considerazione che il territorio della Striscia di Gaza da cui è partito l'attacco è un piccola striscia di terra in cui vivono milioni di palestinesi che non hanno alcuna prospettiva. Hamas, inoltre, ha tra i suoi ranghi una nuova generazione di combattenti. L'organizzazione paramilitare palestinese, secondo Lucio Caracciolo, è il principale interlocutore che rappresenta il popolo palestinese, che si sente tradito da Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese. Questo attacco, secondo l'analista, è anche un tentativo di bloccare il riavvicinamento, mediato dagli Stati Uniti, tra Israele e Arabia Saudita. In conclusione, Lucio Caracciolo ha anche spiegato che una possibile invasione via terra della Striscia di Gaza da parte di Israele sarebbe una guerriglia urbana che farebbe migliaia di vittime. Tuttavia, Israele reagirà sicuramente all'attacco di Hamas. Resta da capire in che modo.

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