Sapete che, tra marito e moglie, non è possibile la denuncia di furto? E sapete, inoltre, che non è possibile cacciare di casa senza preavviso il proprio coniuge? Ecco tutti i dettagli su queste particolari leggi.
Il matrimonio è disciplinato dalla legge italiana come un atto giuridico, derivato dall'unione consensuale tra due persone, che decidono di convolare a nozze. Nozze che possono essere civili o religiose, e da cui, i due coniugi, acquisiscono diritti e obblighi. I diritti e gli obblighi delle persone sposate sono disciplinati da diverse norme e leggi, e soprattutto nel Titolo VI del Libro Primo del Codice Civile, intitolato, per l'appunto, 'Del matrimonio'.
In questo articolo, vi parleremo di tre leggi particolari, di cui due riguardano anche il matrimonio, che non sono molto conosciute, ma sono valide in Italia. A parlarne è stato un noto avvocato italiano, Angelo Greco, direttore della pagina La Legge per Tutti. Vediamo di cosa si tratta e perché sono leggi particolari.
Furto: il reato non esiste se a compierlo è il proprio coniuge. Ecco i dettagli
La prima legge di cui ha parlato il noto legale italiano, in un recente video pubblicato su TikTok, è quella secondo cui il furto non sarebbe considerato reato penale, nel caso in cui a compierlo è un coniuge non legalmente separato. Perché? Perché lo prevede proprio un articolo del Codice Penale, l'articolo 649, riguardante la non punibilità del reato commesso da alcune persone. In particolare, il reato di furto non è punibile penalmente, e quindi non è un reato, se commesso da del coniuge non legalmente separato, oppure della parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso. Allo stesso modo, non è punibile se compiuto da un parente ascendente o discendente, oppure di un affine in linea retta, oppure da parte dell'adottante o dell'adottato e, infine, da parte di un fratello o di una sorella conviventi. Ciò, però, non evita l'obbligo di risarcire il danno in via civile: chi compie il furto è, comunque, tenuto a risarcire.
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Sempre all'interno di un matrimonio, non è possibile per un coniuge cacciare di casa l'altro senza preavviso: l'avvocato ha spiegato, infatti, che non si può mandare via una persona dalla sua dimora, se prima non gli si concede un tempo considerato ragionevole per trovare una nuova sistemazione. Attenzione: parliamo di dimora, non di proprietà. Ciò significa che, anche qualora la casa non fosse di sua proprietà, ma comunque la sua dimora, questa persona non potrebbe essere cacciata di casa.
L'ultima legge particolare
C'è, poi, un'altra legge particolare, di cui ha parlato Greco. Secondo quanto detto da quest'ultimo, infatti, la recente riforma di diritto penale ha cancellato come reato punibile d'ufficio quello del disturbo alla quiete pubblica. Ciò significa, infatti, che, se prima, le Forze dell'Ordine che trovavano una persona mentre disturbava la quiete pubblica con rumori molesti, potevano procedere d'ufficio e denunciarli, adesso devono attendere la querela da parte di un'altra persona offesa.
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