Guerra in Israele, parla il generale Paolo Capitini: "Questa è la cosa davvero inspiegabile"

Guerra in Israele, parla il generale Paolo Capitini: "Questa è la cosa davvero inspiegabile"

Il generale Paolo Capitini, ospite alla puntata speciale di Quarta Repubblica dedicata alla guerra in Israele, ha svelato gli aspetti più incredibili di quanto accaduto. 

Il bilancio provvisorio del primo giorno di guerra in Israele è tragico. In seguito agli attacchi missilistici e alle incursioni dei miliziani di Hamas, tra gli israeliani si contano almeno 250 morti e 1.450 feriti. La risposta dell'esercito israeliano, invece, ha causato almeno 232 morti e 1.650 feriti tra il popolo palestinese della Striscia di Gaza. A questi, si aggiungono gli almeno 20.000 sfollati palestinesi che hanno lasciato le proprie abitazioni in seguito agli attacchi israeliani e un numero indefinito di israeliani presi in ostaggio dai miliziani di Hamas e, probabilmente, portati nella Striscia di Gaza.

Inoltre, il governo israeliano ha annunciato l'evacuazione della popolazione dagli insediamenti nel Sud del paese dove si sono registrate le incursioni dei miliziani di Hamas. Purtroppo, il bilancio dei morti continuerà a salire e la guerra, molto probabilmente, durerà ancora a lungo. Israele ha anche comunicato di colpi di mortaio lanciati dal Nord del Libano, dove si trovano milioni di rifugiati palestinesi. Il timore che il conflitto si allarghi, quindi, è reale. A quel punto, le conseguenze della guerra potrebbero essere ancora più tragiche.

Le dichiarazioni del generale Paolo Capitini sulla guerra in Israele

Mentre continuano i combattenti, gli esperti e gli analisti stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. Il generale Paolo Capitini, docente di Storia Militare alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo e all’Università della Tuscia, ha espresso delle preoccupanti opinioni durante la puntata speciale di Quarta Repubblica dedicata alla guerra in Israele. La domanda di Nicola Porro rivolta al generale è stata molto chiara: "Com'è possibile che un esercito così preparato e un'intelligence sia interna che esterna così famosa si sia fatta cogliere così di sorpresa?". Infatti, ieri mattina nessuno si aspettava i 5.000 missili lanciati da Hamas sulle città israeliane né tantomeno le incursioni di drappelli armati di miliziani all'interno del territorio di Israele.

"E' la domanda che ci facciamo tutti in pratica, perché negli anni i 3 servizi segreti israeliani sono il paradigma di tutti i servizi di sicurezza occidentali in quanto a pervasività ed efficienza", ha risposto il generale. Inoltre, ha specificato Paolo Capitini, a Israele è attiva "l'intelligence diffusa", ovvero "tutta la popolazione partecipa, riportando continuamente quello che non va chi di dovere". Di conseguenza, ha continuato il generale, ciò "rende ancora più inspiegabile quello che è accaduto che non ha scusanti". Il generale, quindi, punta il dito contro l'inefficienza dell'intelligence israeliana in quanto è impossibile "non accorgersi nei mesi passati che sta succedendo qualcosa di questo tipo". Infatti, per portare a termine un'operazione militare di questo tipo, "per forza si lasciano degli indicatori". I miliziani palestinesi "hanno agito a colpo sicuro, sapevano esattamente dove andare, queste cose non si improvvisano". 

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