La Russia, in un futuro prossimo, potrebbe revocare la ratifica del Trattato sulla messa al bando dei test nucleari: facciamo chiarezza.
La Russia è la maggiore potenza nucleare al mondo. Infatti, Mosca possiede il maggior numero di testate nucleari tattiche e strategiche tra i tutti i paesi del mondo. La differenza con gli Stati Uniti d'America, che si trovano al secondo posto di questa classifica, è minima. La preoccupazione della comunità internazionale per il conflitto in Ucraina è dovuto anche al fatto che la Russia è una potenza nucleare. Il presidente russo Vladimir Putin, prima di scatenare l'aggressione contro l'Ucraina, ha messo in stato di allerta le forze deterrenti nucleari russe, facendo capire che in caso di pericolo per la sicurezza del paese non avrebbe esitato a usarle.
La retorica nucleare, purtroppo, è stata più volte impiegata dal presidente russo durante vari discorsi e interventi che ha tenuto al popolo russo sin dall'inizio della guerra. Gli Stati Uniti d'America, tuttavia, hanno fatto capire che l'utilizzo dell'arma nucleare in Ucraina non resterebbe impunito. Anche la Cina ha detto chiaramente che non tollererebbe in alcun modo l'utilizzo delle armi nucleari. Se Putin dovesse scoprire il vaso di Pandora delle armi nucleari, le conseguenze per la Federazione Russa e il mondo intero potrebbero essere disastrose.
Stop al bando dei test nucleari: cosa potrebbe significare per la Russia (e il mondo intero)
Nonostante ciò, Vladimir Putin sta continuando ad alzare sempre di più l'asticella del confronto sul nucleare. A febbraio di quest'anno, il presidente russo ha firmato un decreto che prevede l'uscita della Russia dal Trattato New Start sulla non proliferazione delle armi nucleari. Il motivo dietro questa scelta, secondo le parole del presidente russo, è da ricercare nella minaccia che rappresentano non solo gli Stati Uniti (con cui era stato siglato l'accordo), ma anche altre potenze nucleari (Francia e Gran Bretagna) per la sicurezza della Russia. Durante l'ultimo intervento pubblico, Vladimir Putin ha affermato che le forze armate russe hanno testato con successo il missile a propulsione nucleare "Burevestnik".
Inoltre, il presidente russo ha parlato della possibile revoca della ratifica del trattato sul bando ai test nucleari. A questo proposito, Vjachslav Volodin, lo speaker della Duma, ha confermato che il Parlamento russo discuterà il prima possibile questa questione di fondamentale importanza in un mondo che è profondamente cambiato. Volodin ha specificato che si tratterà di una risposta speculare agli Stati Uniti d'America che non hanno mai ratificato il Trattato. Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, però ha subito messo in chiaro una cosa. La revoca della ratifica del Trattato non significa che la Russia condurrà test nucleari. "Il presidente Putin intendeva prima di tutto la necessità di livellare una situazione de facto. Noi abbiamo firmato e ratificato il trattato tempo fa. Gli americani non l'hanno ratificato", ha spiegato il portavoce del Cremlino. In ogni caso, si tratterebbe di un'ulteriore sfida lanciata agli Stati Uniti d'America.
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