A Caserta, sul muro di un palazzo è comparsa una scritta filosofica che fa riflettere sul senso della vita: ecco cosa dice.
Caserta è una bella città della Campania che vale davvero la pena visitare. La zona più suggestiva e caratteristica della città è senz'ombra di dubbio Casertavecchia, ovvero il centro cittadino. I cittadini abbandonarono parzialmente questa zona quando, in seguito alla costruzione della Reggia, si spostarono più in pianura per questioni di convenienza. Casertavecchia, infatti, si trova alle pendici dei monti Titafini a un'altezza di circa 400 metri e, oggi, è un luogo ideale per farsi una passeggiata, immergersi nella storia e gustare la cucina tipica in uno dei tanti ristoranti tradizionali.
L'attrazione principale della zona, ovviamente, è la Reggia di Caserta che non ha nulla da invidiare a quella di Versailles. La Reggia è stata riportata in auge da Carlo di Borbone che la fece ristrutturare da uno degli architetti più famosi dell'epoca, Luigi Vanvitelli. La Reggia ha più di 1000 stanze e, al suo esterno, un giardino di circa 3 chilometri e 120 ettari di superficie con magnifiche fontane e statue.
Una visita a Caserta non può concludersi senza essere entrati all'interno della Cattedrale di San Michele Arcangelo. Il Duomo cittadino fu iniziato a costruire più di 200 anni fa. Purtroppo, durante la Seconda guerra mondiale fu danneggiato dai bombardamenti ma le pitture furono ripristinate negli anni del dopoguerra.
La scritta sul muro di Caserta è una frase filosofica
Insomma, Caserta è una città fantastica e unica nel suo genere. Oltre alle bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche, a Caserta possono essere anche ammirati "capolavori" filosofici, come la scritta sul muro di cui vi stiamo per raccontare. Su un muro della città nuova, infatti, un cittadino che si è firmato "C.P." ha lasciato una frase che può essere il punto di partenza di un'interessante riflessione filosofica. "Forse essere morti non è il modo peggiore di essere morti". Così recita la frase sul muro di un palazzo.
Al di là dell'inciviltà del gesto che deve essere punito in quanto è vietato per legge deturpare le facciate dei palazzi con scritte e graffiti, la frase risulta alquanto interessante. La scritta, forse, vuole gettare luce su un problema molto diffuso nella nostra società. Infatti, sono tante le persone che per i più disparati motivi non si godono a pieno la vita, facendo sembrare, a confronto, la morte quasi una cosa migliore. "Ci rifletterò", ha scritto Niccolò commentando la fotografia che è diventata virale sui social. "Interessante punto di riflessione", ha scritto Camilla. "Il degrado qua è di chi ha fatto la scritta", ha scritto Giorgio, facendo riferimento a "Viaggi del degrado", il nome della pagina Facebook che ha condiviso l'immagine.
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