POS, attenti alla particolare richiesta dei negozianti: come ci si comporta in questi casi

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pAccettare le transazioni mediante carte di credito è obbligatorio in tutti i negozi, eppure, talvolta, capita che i gestori dei negozi facciano richieste particolari e, soprattutto scorrette. Come quella di cui vi parliamo nell'articolo: ecco come comportarvi in questi casi.

Ogni attività commerciale deve possedere un terminale di pagamento POS. Con questa sigla, che deriva dall'inglese 'Point of Sale', cioè 'punto di vendita', si indica uno strumento mediante cui si possono immediatamente effettuare i pagamenti con carta di credito. Sin dal 2014, in effetti, è obbligatorio per i negozianti accettare il pagamento via carta di credito. Con l'evoluzione della tecnologia, e con l'obiettivo di combattere l'evasione delle tasse, si favorisce sempre di più l'impiego di carte di credito, anche il pagamento di somme irrisorie.

Per confermare quanto stabilito nel 2014, dal 30 giugno 2022, gli esercenti che non accettano il pagamento via POS possono ricevere una multa del valore di 30 euro, maggiorata del 4% del valore della spesa che il cliente avrebbe sostenuto. Inizialmente, è stata prevista una deroga a questa legge, limitata alla sola vendita di tabacchi e generi di monopolio, ma, a partire dallo scorso mese di giugno, questa deroga non vale più nemmeno per i tabaccai e per i rivenditori di generi di monopolio.

POS: attenzione a questa richiesta. Come comportarsi in questi casi

Nonostante ciò, sembra che alcuni esercenti continuino a non accettare i pagamenti via carta di credito, o che impongano regole aggiuntive. Regole che, ricordiamo, non sono contemplate dalla Legge e, quindi, non sono valide. Qualche mese fa, ad esempio, parlavamo di una nuova pratica scorretta, secondo cui alcuni negozianti imponevano una spesa aggiuntiva, e cioè una sorta di commissione, ai clienti, qualora decidessero di pagare con il POS. Recentemente, inoltre, è stata segnalata un'altra richiesta scorretta da parte di alcuni esercenti. Vediamo di cosa si tratta.

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La foto del cartello pubblicata da Massimiliano Dona sulla sua pagina Instagram.

A riportare questa foto, segnalatagli da un follower, è stato il noto avvocato italiano e presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Sulla sua pagina Instagram, Dona ha pubblicato la foto di un cartello su cui si legge che "per il pagamento con il POS bisogna effettuare una spesa minima di 3 euro". Per quanto possa sembrare una cifra irrisoria, questa richiesta è errata: non si possono, infatti, richiedere spese minime per accettare i pagamenti con carta di credito.

Per quanto siano applicate delle commissioni sul pagamento via POS, queste sono minime e, soprattutto con spese irrisorie, si possono trovare offerte decisamente vantaggiose. Quindi, er questo, l'esperto consiglia a coloro che dovessero trovarsi in questa condizione, con l'esercente che impone una spesa minima, sotto cui non è possibile accettare il pagamento via carta di credito, di cambiare esercente, o di fare una denuncia alla Guardia di Finanza.

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