Il coraggio di Bucai, che a mani nude ha salvato due fratellini che erano a bordo del pullman precipitato dal cavalcavia a Mestre
All'indomani della tragedia che ha colpito Mestre, emergono, drammatiche, le storie delle vittime. Delle 21 vite spezzate dall'incidente che si è verificato nella serata di martedì, quando, verso le 19.30, un pullman è precipitato da un cavalcavia, dopo aver sfondato il guardrail della strada su cui viaggiava. Il volo di una decina di metri, lo schianto orribile, e, poi, l'inferno del fuoco che ha avvolto il mezzo. I soccorritori hanno fatto del loro meglio, ma c'è chi è arrivato prima, riuscendo nella preziosa impresa di salvare due giovani vite. Un eroe di nome Bucai, che senza esitare ha estratto, salvandoli, due bimbi, dalle lamiere dell'autobus, prima che questo prendesse fuoco. L'uomo è stato intervistato da La Vita in Diretta.
Mestre, la strage dùi bambini
Charlotte aveva 1 anno e mezzo: è la vittima più giovane dell'incidente del pullman di Mestre. La piccola è morta tra le lamiere del bus, così come Giorgiana e Aurora, 13 e 8 anni, due sorelline che viaggiavano insieme ai loro genitori. Vivevano in Germania, ed erano in vacanza in Italia: sono tutti morti, un'intera famiglia sparita. E ancora, vittime dell'incidente, le piccole Daria e Anastasia, 12 e 10 anni. Due i minori che si sono salvati, di 4 e 13 anni. Rimasti, però, orfani della mamma, che è deceduta nell'impatto. I bambini sono ora in ospedale a Treviso. A vegliarli, il loro cagnolino, anche lui estratto vivo dalle macerie. Tra le tragiche storie, spicca quella di Antonella, incinta di pochi mesi, morta insieme al suo bambino mai nato. Ricoverato, invece, suo marito, che si è salvato.
Si è salvato anche un neonato di pochi mesi: i corpi dei suoi genitori lo hanno protetto dallo schianto. Un miracolo. Salva anche una bimba, tratta in salvo da suo padre prima che le fiamme avvolgessero il bus.
Il racconto di Bucai
Intervistato a La Vita in Diretta, Bucai ha raccontato la sua esperienza. "Quando vedi le fiamme, la gente che urla e piange mentre tutto brucia, tu cosa fai? Ti metti a piangere?". "Stavo lavorando, e ho visto davanti ai miei occhi qualcosa che veniva giù. Pensavo fosse venuto giù il ponte. Ho attraversato la recinzione e i binari, ho sentito tante urla, e bimbi che piangevano. Mi sono accorto di due fratellini: sono riuscito a prenderli, da fuori".

"Uno di loro era già fuori dal finestrino. I piccoli erano di origini ucraina, la bimba avrà avuto 3 anni, il fratellino una decina. Chiedevano della mamma, nient'altro. Ho saputo ieri che, purtroppo, la donna non è sopravvissuta", racconta l'uomo. Che conclude: "Non potrò mai cancellare un'immagine del genere. Ma si poteva fare molto di più, secondo me: intorno c'era una decina di persone che facevano foto e video e non davano una mano".
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