Esperienze trascendentali in Erasmus: un coinquilino, sonnambulo, dava del filo da torcere agli studenti che vivevano con lui, costretti a stare dietro, non senza divertimento, alle sue follie
L'Erasmus: un periodo di felicità pura. Lo sa bene chi tra i Millennials ha fatto questa esperienza, che, quando si racconta, ci si consuma in profondi sospiri di nostalgia, mentre lo sguardo vaga, sognante, e riporta a quei giorni di spensieratezza pura.
Il programma più amato dagli studenti universitari di tutto il mondo regala gioie e ricordi che restano impressi per sempre nella memoria. Ma sapete Erasmus che cosa significa? Questa parola non è altro che l'acronimo di EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students, e cioè un programma di mobilità studentesca dell'Unione europea nato nel lontano 1987. Da quell'anno, sempre più universitari vi hanno aderito, in numeri assai crescente. Fino ad arrivare ad oggi, in cui questa esperienza resta una di quelle tappe obbligatorie da compiere nella vita di uno studente.
Esperienze bellissime di formazione, scoperta di altre culture, interscambio continuo, occasioni di imparare una nuova lingua, quella del paese ospitante. Ma anche di allenarsi a migliorare il proprio inglese, dialogando con studenti da tutto il mondo. E, apprendimento a parte, l'Erasmus costituisce un periodo di vita in cui si collezionano, in mille modi, gli aneddoti più folli e più divertenti della vita di un universitario.
Lo sa bene la studentessa che ha raccontato questa storia a una tiktoker, che ha poi scelto di riportarla sul suo profilo, per condividerla con i suoi seguaci.
Il suo coinquilino, racconta la narratrice, era sonnambulo. E ne faceva proprio di tutti i colori.
Studentessa Erasmus racconta: "Il mio coinquilino era sonnambulo: i modi in cui lo abbiamo ritrovato"
A raccontare questa storia è la brava e simpatica tiktoker Lorena.Cira. La quale, in un recente video, racconta questa vicenda che le ha riportato una ragazza conosciuta su Instagram. "Era in Erasmus in Francia, precisamente a Parigi, e mi ha raccontato che aveva questo coinquilino che faceva cose strane, poiché era sonnambulo. Lo hanno ritrovato in salone così, senza fare niente, fissava il vuoto e sembrava una statua. Di notte si metteva a cucinare la pasta, e per raffreddarla la metteva in freezer. Il giorno dopo lui ovviamente non si ricordava niente di tutto quello che faceva".
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I ritrovamenti erano, come si può immaginare, disparati: il tiramisù nel forno, e dei dolci che il coinquilino preparava di notte (gli piaceva cucinare) in lavatrice. "Quando hanno messo a lavare i panni hanno lavato tutto insieme". La cosa più strana? "Quando lo hanno ritrovato in strada in accappatoio".
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