Una chiacchierata tra aspirante babysitter e una mamma datrice di lavoro sembrava filare benissimo. Ma, una volta tornata a casa, la giovane, sicura di avere in tasca il lavoro, riceve una sgradita sorpresa su Whatsapp.
Quanto è difficile trovare un lavoro soddisfacente oggi lo si comprende bene leggendo i post dei gruppi Facebook su cui decine di cittadini e cittadine condividono tutti i giorni le loro esperienze a contatto con il mondo professionale, molte delle quali veramente al limite. Tra i tanti compiti a cui assolvono i social network, c'è anche quello di fare comunità. E di sostegno ce n'è davvero bisogno quando si è in quella fase complessa della propria esistenza in cui si cerca un mestiere grazie al quale poter vivere dignitosamente, che rispecchi le nostre aspettative, e che, allo stesso tempo, sia all'altezza delle competenze acquisite e dia quella soddisfazione tale da renderci felici.
Uno dei lavori più diffusi tra le donne, specie le più giovani, è quello della babysitter. Si tratta, spesso, di una professione di passaggio, non definitiva, che si intraprende mentre si è, appunto, alla ricerca di un altro tipo di professione, magari più stabile. Spesso, infatti, lo stipendio da babysitter non è sufficiente a garantire il pieno sostentamento della lavoratrice, costretta, così, a destreggiarsi tra più impieghi. Eppure, questa professione è di enorme responsabilità, e richiede un impegno importantissimo. Accudire e tenere al sicuro i figli degli altri: guai a sbagliare.
Nonostante la grande mole di lavoro di una babysitter, questa, spesso, non riceve lo stipendio che meriterebbe. E, davvero molto spesso, nemmeno il giusto trattamento. Abbiamo intercettato, su uno dei gruppi Facebook di cui vi abbiamo parlato nell'introduzione dell'articolo, una testimonianze che ben rispecchia la riflessione appena portata avanti. Sentite che cosa è capitato a questa povera aspirante babysitter.
Babysitter racconta la sua esperienza
Il nome dell'utente lo oscuriamo, in rispetto alla sua privacy. Di seguito, il racconto della sua esperienza: come racconta la donna, dopo una piacevolissima chiacchierata con una signora, mamma di due bambini, le due si salutano. Il colloquio di lavoro sembra essere andato a buon fine. Ma i toni si ribaltano quando si inizia a parlare di soldi. La richiesta avviene verbalmente, ma è solo in un secondo momento, una volta che l'aspirante babysitter torna a casa, che la signora cambia atteggiamento.
"Mi scrive che la cifra che le ho chiesto (10 euro l'ora per due bimbi) non può permettersela, e che ci risentiremo più avanti. E mi blocca su WhatsApp. Cioè, ma che problemi ha sta gente? Perché bloccarmi?".
La dura vita di un aspirante lavoratore, costretto a confrontarsi con le scorrettezze e le piccole grandi follie di datori dal doppio volto.
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