Nella puntata di Otto e mezzo di ieri sera, gli ospiti hanno discusso il nuovo decreto del governo Meloni sui migranti.
Ieri, in serata, il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato il terzo decreto sul tema dei migranti della XIX Legislatura. Il decreto è arrivato per far fronte all'ingente numero di sbarchi di migranti sulle nostre coste. Infatti, dall'inizio dell'anno sono più di 133.000 i migranti che sono approdati in Italia. Numeri preoccupanti che hanno spinto il governo Meloni a correre ai ripari.
Nella bozza definitiva del decreto legge approvata dal governo, è stato rimosso l'articolo che prevede l'intervento della Guardia Costiera negli hot spot in caso di arrivi eccessivi. Il dl, in generale, rappresenta una forte stretta del governo sul tema delle immigrazioni. Il decreto prevede l'espulsione dei migranti per gravi motivi di sicurezza o per aver mentito sull'età, la possibilità di ospitare minori di 16 anni nei centri di accoglienza e limiti alle deroghe sulla capienza dei centri migranti. Per verificare la reale età degli immigrati in assenza di documenti di riconoscimento, il governo ha approvato l'utilizzo di misure dattiloscopiche, antropometriche e sanitarie.
In studio dalla Gruber la tensione è alta sul nuovo decreto migranti
Ieri sera, Lilli Gruber ha dedicato la prima parte della trasmissione Otto e mezzo proprio al nuovo decreto sui migranti approvato dal Consiglio dei ministri. Tra i vari ospiti, in studio era presente il direttore de La Stampa Massimo Giannini e in collegamento il caporedattore di Libero Francesco Specchia. I due, ovviamente, hanno espresso giudizi contrastanti sul decreto immigrazione e sull'operato del governo Meloni riguardo i migranti.
Francesco Specchia ha ricordato che la mano dura del governo Meloni ha aiutato l'Italia in quanto ha fatto cambiare idea anche alla Francia e alla Germania. I due paesi "che fino all'altro ieri hanno chiuso le porte e avevano attuato un'azione denigratoria parlando di barbarie della politica dei flussi migratori della Meloni", secondo il caporedattore di Libero, hanno cambiato completamente approccio. "Vuol dire che quella è la strada giusta, ma bisognerà aspettare le europee perché il problema dei migranti non si risolverà mai se non cambiamo il trattato di Lisbona o di Berlino".
Dal canto suo, il direttore de La Stampa ha precisato che le cose stanno diversamente. Secondo Massimo Gianni non è vero che la Francia e la Germania "appoggino in toto la Meloni". I leader dei due paesi europei, infatti, non hanno approvato "le politiche migratorie del governo Meloni". Ma, si sono limitati ad affermare che "non bisogna lasciare sola l'Italia". Ovviamente, ha precisato Massimo Giannini, "è chiaro che il tema sia europeo e globale". Tuttavia, la strada da percorrere, secondo il direttore de La Stampa, è un'altra, in quanto il governo, in chiave elettorale, si limita a fare "faccia feroce" e non si preoccupare "dell'efficacia delle misure". L'emergenza migranti, infatti, continua ad aumentare nonostante gli sforzi del governo.

LEGGI ANCHE: Migranti, Salvini-profeta da Del Debbio: "Lo avevo detto la settimana scorsa"