sabato, Settembre 23, 2023
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Lavoro in Sicilia: "Quanto mi hanno offerto all'ora: come si può accettare?"

Riportiamo lo sfogo, dalla Sicilia, di una giovane aspirante lavoratrice, che ha affidato ai social la sua testimonianza a dir poco drammatica
Abbondano, sui social, gli sfoghi di migliaia di lavoratori, avviliti dopo molteplici esperienze negative. Non è solo la difficoltà nel trovare quell'occupazione a cui si aspira, o l'ambiente di lavoro ideale. Non si tratta, nemmeno, di problemi particolari in fase di colloquio. Quello intorno a cui vertono tutti i disagi degli aspiranti lavoratori è la paga offerta dal datore di lavoro. Che troppo spesso è troppo, troppo bassa, ai limiti della decenza.Tuttonotizie da mesi segue il mondo del lavoro, e lo fa usando un'espressione che amiamo fare nostra: dal basso. Non, cioè, ripetendo quanto di variegato si ascolta in televisione, né interpellando, sulla questione, chi si erge in rappresentanza di categorie.
Per non cadere nel rischio di dar voce ad interessi di nessun tipo, ciò di cui andiamo alla ricerca è la testimonianza del cittadino. Motivo per il quale siamo sempre lieti di ascoltare e ricevere le segnalazioni che, numerose, arrivano in redazione, e che fanno riferimento proprio a trattamenti ingiusti subiti da chi, semplicemente, vuol lavorare. Ma non per questo è disposto a calpestare la propria dignità. La testimonianza raccolta oggi arriva dalla Sicilia.

Sicilia, lo sfogo di una lavoratrice: "Come posso accettare una paga di 6 euro lordi?"

"Sento sempre dire che i giovani di oggi non hanno nessuna voglia di lavorare, che l'Italia è rovinata dalla nullafacenza, che siamo tutti pantofolai. Ma voi dovete spiegarmi come si può accettare di lavorare a 6 euro lordi l'ora. In più, chiedono di coprire turni di lavoro anche in orari serali, fino alle ore 23. Di straordinari non se ne parla nemmeno. Questo non è lavoro, questo è sfruttamento: usiamo le parole giuste". Si apre così lo sfogo denuncia di una aspirante lavoratrice dalla Sicilia, il cui nome tuteleremo per rispettare la sua privacy. Per fortuna la protagonista di questa triste segnalazione ha deciso di non accettare l'offerta lavorativa, se così possiamo chiamarla.

Pur nascondendo il suo nome, le parole che questa donna ha scritto e condiviso su Facebook valeva la pena riportarle. Il suo racconto prosegue poi così: "Poi i datori e gli imprenditori si lamentano che non trovano personale, che sono sotto organico e che non sanno come tirare avanti le loro attività. Beh, se devo accettare queste condizioni, continuo a tenermi il mio posto, anche se avrei preferito cambiare. Ma cambiare per cosa, per quali prospettive? Preferisco lavorare in regola e con dignità e rispetto di sé è veramente sempre più difficile. Che tristezza!". Come non essere d'accordo con ogni singola parola?