Nuova comunicazione da parte dell'INPS - Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e sul Trattamento di Fine Servizio (TFS). Ecco tutti i dettagli sull'annuncio appena pubblicato dall'Istituto.
Il Trattamento di Fine Rapporto, conosciuto anche con la sigla TFR, è una retribuzione che viene assegnata al lavoratore subordinato, la quale viene maturata con il tempo, e che può avere un valore diverso a seconda del lavoro e della durata dello stesso. Esso viene erogato dal datore di lavoro, come dice il termine, al termine della cessazione del rapporto di lavoro. Viene, per questo motivo, chiamato anche liquidazione.
Il Trattamento di Fine Servizio, conosciuto anche come TFS, è un regime simile a quello del TFR, ma viene erogato ai lavoratori pubblici. In particolare, il TFS è erogato ai dipendenti pubblici statali assunti prima del primo gennaio 2001. Per tutti gli altri, invece, c'è stata l'assoggettazione al regime di TFR. L'erogazione di questo trattamento, per quanto riguarda i dipendenti pubblici, viene effettuata dall'INPS - Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Inoltre, per quanto riguarda i dipendenti delle scuole pubbliche, c'è un altro fondo, chiamato Fondo Espero. Quest'ultimo stato istituito nel 2004, ed è il primo fondo pensione sorto nel settore scolastico italiano.
INPS: tutte le novità sull'anticipazione del TFR/TFS
Negli anni, la normativa sul Trattamento di Fine Rapporto è cambiata, e sono state introdotte importanti novità. Una di queste è l'anticipo del TFR. I lavoratori dipendenti hanno la possibilità, adesso, di chiedere una parte della liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto, prima che il rapporto effettivamente cessi. Questa può essere richiesta, però, solo una volta nel corso del rapporto di lavoro, e non può superare il 70% del valore del trattamento maturato in quel momento. Una novità recente è stata introdotta dall'INPS, nel mese di febbraio 2023, e riguarda i pensionati pubblici. Dal primo febbraio 2023, infatti, è possibile per i pensionati iscritti alla Gestione Unitaria Creditizia e Sociale, richiedere l'anticipazione di parte o dell’intero TFR/TFS maturato, ma non ancora esigibile, con un tasso d'interesse conveniente. E, cioè, un tasso di interesse dell'1% fisso e una ritenuta per spese di amministrazione pari allo 0,50%.
In particolare, l'INPS ha annunciato poco fa che è stata pubblicata la circolare che contiene le indicazioni operative, utili ai pensionati iscritti al suddetto Fondo, per chiedere l'anticipazione ordinaria del TFR/TFS. La domanda potrà essere redatta direttamente online, cliccando sul sito dell'INPS, oppure mediante un soggetto delegato, oppure anche di persona, presso i CAF e gli Istituti di Patronato. Secondo le indicazioni dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, nel caso in cui la domanda fosse accolta, l'INPS stesso si occuperà di predisporre una bozza di proposta di cessione.
Gli altri dettagli
L'iscritto potrà trovare questa bozza nella propria area My INPS, e avrà trenta giorni per sottoscriverla e per inviarla compilata all'INPS. Dopo aver ricevuto la proposta di cessione, l'INPS la verificherà e, poi, trasmetterà l'accettazione della proposta. O, in caso di non accettazione, trasmetterà la notifica del mancato accoglimento. Si specifica che gli iscritti possono, comunque, sempre recedere dalla richiesta di anticipazione, senza avere oneri a proprio carico, fino a quando l'Istituto approverà la proposta di cessione. Per ulteriori informazioni, vi rimandiamo alla circolare, che potete consultare qui.
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