Palermo, polemica dalla spiaggia di Mondello: i fazzoletti di arenile liberi da lidi privati presentano altrettante limitazioni. E chi non vuol pagare nulla, si arrangia. La segnalazione
"Quando i bagnanti sono trattati come dei caproni". Comincia così la segnalazione di una nostra lettrice, che ci scrive dopo essere stata in vacanza in Sicilia. Nella sua tappa a Palermo, il bellissimo e pittoresco capoluogo dell'isola, immancabile una capatina alla celeberrima spiaggia di Mondello, il luogo di ritrovo di tutti i palermitani in vacanza. Qui, purtroppo, l'esperienza di bagnante della nostra affezionata lettrice non è stata delle migliori, e vi spieghiamo il perché. Mondello è una frazione di Palermo particolarmente amata dalla gente del posto. Il primo motivo è ovvio: stiamo parlando di un luogo baciato dalla natura. Metri e metri di spiaggia dalla sabbia soffice su cui distendersi comodamente al sole, e un mare cristallino.
Il colpo d'occhio da lontano, è impressionante: la baia di Mondello, che sorge tra i due monti Pellegrino e Gallo, è un piccolo angolo di paradiso. E, come purtroppo accade ovunque, più bello è un luogo, più grande è il business turistico che lo stritola. A Mondello i lidi che hanno ottenuto le concessioni balneari per accaparrarsi un pezzo di spiaggia sono tantissimi. E i prezzi, in alta stagione, anche piuttosto salati: due persone pagano 28 euro per un ombrellone e due lettini. Immaginate a una famiglia con almeno due bambini al seguito quanto costa una giornata di mare a Mondello. Un vero peccato: un posto di mare così facilmente raggiungibile (a meno di un'ora dal centro citta con i mezzi pubblici), eppure così difficile da vivere. Sì, perché l'alternativa, e cioè la spiaggia libera, non è poi così piacevole.
Palermo, "bagnanti trattati come caproni": polemica dalla spiaggia di Mondello
Sul grande spiaggione di Mondello, i risicati spazi di spiaggia libera tra un lido e l'altro sono piccoli e, in fondo, nemmeno tanto liberi. "Bisogna pagare 5 euro per sistemarsi all'interno di una vera e propria recinzione, nella quale hai diritto a uno stallo su cui puoi sistemare l'ombrellone, che chiaramente ti devi portare da casa, così come le sedie a sdraio", testimonia la nostra lettrice. Dunque, riassumendo: non sei su un lido, ma paghi comunque 5 euro. Sborsando questa cifra hai diritto solo ad accedere ai bagni e alla doccia pubblica. Nessun altro servizio. "Non capisco il senso, così come trovo che sia davvero assurdo che questi spazi siano stati recintati. Fa assomigliare i bagnanti a dei caproni, a delle pecore".

In effetti, come si vede dalla foto, non sembra molto piacevole starsene distesi su una spiaggia e ammirare davanti a sé... una staccionata. Per andare al mare non si può procedere dritto, ma percorrere tutto il perimetro del recinto e uscire dall'interno del tracciato attraverso l'unica uscita/ingresso che c'è.
E chi non vuol pagare nemmeno i 5 euro, invece? A loro resta un misero spazietto a ridosso del recinto, a un palmo dalla riva, dove passano decine e decine di venditori ambulanti (ciambelle, anguria, cocco, teli mare, vestiti, etc) che propongono ogni trenta secondi la propria merce. "La privacy non esiste, figuriamoci il relax: Mondello, per me sei bocciata. Chi autorizza questo schifo?", conclude la nostra lettrice.
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