Quella di cui vi stiamo per parlare è una situazione piuttosto comune, per chi fa spesso shopping nei negozi. Può capitare, infatti, che, sullo scaffale, venga riportato un prezzo per un determinato articolo, che si rivela diverso da quello battuto in cassa. Ma cosa bisogna fare in questi frangenti?
L'estate sta finendo, e la necessità di fare il cambio stagione incombe. C'è chi ha approfittato dei saldi estivi per acquistare capi anche per questo autunno e c'è chi, invece, ha aspettato la fine delle vacanze per fare acquisti finalizzati a riempire il guardaroba autunnale. C'è chi, invece, ha già numerosi vestiti dall'anno scorso, e aspetterà i saldi invernali per fare shopping. In ogni caso, comunque, presto o tardi dovremo trascorrere alcune ore tra i negozi della nostra città.
Nonostante gli acquisti online siano sempre più diffusi, non si può certo rinunciare a recarsi presso punti vendita fisici. Sia per supportare i nostri negozianti, che perché provare dei capi, o testare dei dispositivi elettronici o, comunque, conoscere l'articolo che ci interessa prima di acquistarlo, può essere più comodo di acquistare 'alla cieca' sul web. Secondo un rapporto di Nomisma, realizzato in collaborazione con Assofranchising, per un italiano su due l'acquisto presso un negozio fisico è insostituibile, e quello online non vale allo stesso modo.
Negozi: ecco cosa fare quando il prezzo battuto in cassa è diverso da quello che troviamo sullo scaffale
Tra le tante comodità e i numerosi vantaggi dello shopping presso un negozio fisico, c'è anche un 'difetto'. Questo si può verificare quando, ad esempio, scegliamo una maglietta in un negozio d'abbigliamento, anche perché il prezzo che vediamo sullo scaffale ci sembra vantaggioso, e poi in cassa ci viene comunicato un altro prezzo. Cosa bisogna fare, in questo caso? Vale il prezzo sullo scaffale o quello battuto in cassa?
A questa domanda ha risposto Massimiliano Dona, noto avvocato italiano, esperto di tutela dei consumatori e presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Dona ha notato, in un recente video pubblicato su Instagram, che, quando accadono queste cose, spesso alla cassa ci dicono che il prezzo sullo scaffale non è stato aggiornato, e che in realtà il prezzo è diverso. Nonostante ciò possa essere vero, fa fede sempre il prezzo sullo scaffale: pertanto, come consumatori abbiamo il diritto di chiedere di pagare il prezzo trovato sullo scaffale, e non quello proposto dal cassiere o dalla cassiera.
Visualizza questo post su Instagram
C'è, però, un'eccezione. Questa eccezione può verificarsi quando il prezzo di un articolo sullo scaffale è palesemente errato, e frutto di una distrazione. Ad esempio, quando leggiamo che una sciarpa di puro cashmere cosa dieci euro, può sorgere il dubbio che in realtà manchi uno zero. In questo caso, il negoziante ha il diritto di chiarire che si è trattato di un errore.
LEGGI ANCHE>>>"Tagliamo toast senza sovrapprezzo": il cartello al ristorante nasconde due sorprese