L'aumento dell'inflazione potrà causare anche un incremento dei servizi condominiali: a partire dal mese di settembre, dunque, i cittadini italiani residenti in un condominio potrebbero avere brutte sorprese sui prezzi. Ma è possibile tutelarsi in qualche modo?
Il condominio, secondo la definizione data dalla normativa italiana, è un istituto, composto da più unità immobiliari, sulle cui parti o edifici che lo compongono c'è un diritto di comproprietà da parte dei suoi residenti. Ciò significa, praticamente, che si tratta di una palazzina o di una serie di palazzine, nelle quali si trovano unità immobiliari di proprietà esclusiva, e parti, invece, in proprietà comune.
Il Codice Civile disciplina il diritto condominiale dall'articolo 1117 al 1138, nonché, in parte, in altri articoli, come l'articolo 2659. L'articolo 1129, in particolare, prevede che ogni condominio formato da più di otto persone abbia un amministratore condominiale, al quale vengono affidate determinate responsabilità e determinati obblighi. Nell'articolo 1136, invece, vengono disciplinare le funzioni dell'assemblea, mediante cui tutti i condomini possono far esercitare il loro diritto sull'istituto e, se ritenuto necessario, fare richieste particolari.
Condominio: brutte notizie per gli italiani in arrivo con il mese di settembre
I condomini sono molto diffusi in Italia: secondo un rapporto di Anaci - Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, più di 45 milioni di italiani risiedono in un condominio, su un totale di quasi 60 milioni di cittadini. Insomma: si tratta più di tre quarti degli italiani. Per questo motivo, più di tre quarti di italiani potrebbero ricevere una brutta notizia a partire dal mese di settembre, correlata all'aumento dell'inflazione, e cioè all'aumento prolungato del livello dei prezzi dei beni e dei servizi. Vediamo di cosa si tratta.
A parlarne è stato Angelo Greco, noto avvocato italiano e direttore della pagina La Legge per Tutti. Greco ha spiegato che l'aumento dell'inflazione sta determinando anche un incremento dei prezzi dei servizi condominiali, come la manutenzione dell'ascensore. Per questo motivo, già a partire dal mese che sta per arrivare, gli amministratori di condominio potrebbero decidere di incrementare anche le quote mensili da riscuotere per ciascun condomino. L'avvocato ha spiegato che gli amministratori potrebbero farlo anche senza una delibera dell'assemblea. Questo perché, secondo la normativa italiana, l'amministratore può rivedere le quote condominiali, nel caso in cui questo sia necessario per coprire l'incremento dei costi dei servizi che l'assemblea ha già approvato, come anche la pulizia delle scale. Per questo, l'adeguamento della quota condominiale può anche prescindere dal consenso dell'assemblea. Cosa possono fare i condomini, dunque, per tutelarsi?
@angelogrecoofficial L'aumento dell'inflazione sta determinando un incremento dei prezzi dei servizi condominiali condomini casa
L'unica cosa possibile da fare è chiedere un rendiconto all'amministratore, al fine di capire se l'incremento previsto è dipeso soltanto dall'aumento dei costi dei servizi già approvati, e non ad altre spese non dovute. Solo in quest'ultimo caso, potrà essere contestato l'incremento del prezzo stabilito per la quota mensile ordinaria.
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