Lunedì 21 agosto 2023, il Codacons ha denunciato il ministero dell'Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, richiedendo di congelare i 2,2 miliardi di euro acquisiti solo con le accise sul costo del carburante: di questo e, in generale, del caro benzina, ha parlato l'avvocato Valeria Graziussi, consulente Codacons.
2,020 euro al litro: è questo il prezzo medio raggiunto oggi dalla benzina, nelle pompe situate nella rete autostradale italiana, secondo gli ultimi dati riportati dal ministero delle Imprese e del made in Italy. Un prezzo decisamente alto, che fa capire quanto il problema del caro benzina sia presente, e come questo abbia inciso sulle tasche dei cittadini italiani proprio in concomitanza delle partenze e dei ritorni dalle vacanze estive.
In effetti, il Codacons - Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori ha reso noto che, nella scorsa settimana, quella di Ferragosto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze avrebbe incamerato ben 2,2 miliardi di euro, solo di accise sul carburante. Ricordiamo che le accise sono delle tasse indirette, poste sulla fabbricazione e sulla vendita di carburante. La loro utilità è cambiata nel tempo: inizialmente, sono state introdotte in seguito a delle emergenze affrontate dallo Stato, poi sono state applicate come compensazione dei danni sull'ambiente.
Caro benzina: l'intervista a Valeria Graziussi, consulente del Codacons
Abbiamo raggiunto Valeria Graziussi, avvocato e consulente del Codacons, per avere maggiori dettagli sulla denuncia del Coordinamento e sulla posizione in merito agli interventi del Governo, finalizzati alla risoluzione dell'emergenza. "Il Codacons ha annunciato una denuncia nei confronti del Ministero dell'Economia e delle Finanze per speculazione indebita e aggiotaggio, con diffida a congelare 2,2 miliardi di euro di accise che sono state incamerate nell'ultima settimana. Si tratta, per noi, di un bel gruzzoletto, che è stato fatto sulle tasche dei consumatori italiani. In un periodo in cui è difficile andare in vacanza anche solo per una settimana, questo danneggia ancora di più i cittadini", ha dichiarato l'avvocato.
Successivamente alla denuncia, le Autorità preposte provvederanno ad accertare o meno l'esistenza dei due reati contestati. "Qualora la Magistratura dovesse confermare la causa del Codacons, e i reati fossero verificati, il Coordinamento, come sempre, si attiverà per dare il giusto ristoro ai consumatori", ha spiegato la consulente del Codacons. Lo scopo del Coordinamento è, dunque, quello di restituire ai cittadini italiani, almeno in parte, il denaro speso nel corso della scorsa settimana, sotto forma di bonus o di erogazioni monetarie.
Le proposte del Codacons per arginare l'emergenza del caro benzina
Il congelamento dei due miliardi di euro acquisiti nel corso della scorsa settimana, e della successiva restituzione dei soldi ai cittadini, potrebbe, secondo l'avvocato Graziussi, mettere una toppa al danno causato ai consumatori nel corso della scorsa settimana. Per quanto riguarda la risoluzione dell'emergenza generale del caro benzina, invece, la consulente Codacons chiede di reintrodurre lo sconto di 30 centesimi sul prezzo del carburante al litro, introdotto l'anno scorso dal Governo Draghi.
"La situazione non è più tollerabile per gli automobilisti italiani e per i turisti stranieri che vengono in Italia per le vacanze, e riteniamo che gli interventi del Governo attuale non siano stati ancora sufficienti. L'intervento di rendere evidente il prezzo medio del carburante sui cartelli, ad esempio, è sì, utile per una maggiore trasparenza dei prezzi, ma non ha contribuito ad abbassarli in maniera sufficiente. Abbiamo avuto un caso limite, ad esempio, sull'autostrada Milano-Varese, dove, in una pompa di benzina, il prezzo del carburante ha superato i 2,4 euro al litro. Per questo, chiediamo come minimo di reintrodurre lo sconto di 30 centesimi, e anche di tagliare le accise", ha dichiarato l'avvocato.
Tagliare le accise potrebbe essere un onere troppo alto
Come abbiamo già sottolineato all'inizio dell'articolo, le accise sui carburanti sono la conseguenza di eventi storici e di scelte dei Governi che si sono succeduti in Italia sin dalle Guerre mondiali. Attualmente, sono diciotto le accise che, come stabilito dal Testo unico n°504 del 26/10/1995, fanno parte di un'unica maxi-imposta sul carburante. Tra queste diciotto tasse, abbiamo quella del finanziamento della crisi di Suez del 1956, così come i finanziamenti alla cultura e del decreto "Salva Italia". Non sono, dunque, tasse determinate dal Governo attuale.
L'eliminazione in toto delle accise e la reintroduzione dello sconto previsto dal Governo Draghi potrebbero, inoltre, essere troppo costose. Secondo quanto dichiarato qualche giorno fa dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al quotidiano La Repubblica, il costo della riduzione delle accise è stato pari alla misura del reddito di cittadinanza, e cioè oltre 9 miliardi di euro. Una cifra che il Governo intenderebbe utilizzare in altri modi, ad esempio aiutando le famiglie italiane maggiormente colpite dalla crisi economica.
La proposta della tassazione degli extraprofitti
La consulente Codacons ha, a questo punto, proposto un'alternativa alle accise, finalizzata a colmare la perdita economica che queste ultime introdurrebbero. "Il Codacons spinge molto, ad esempio, sul sistema della tassazione degli extraprofitti. Durante il periodo pandemico e post-pandemico, diversi settori hanno incassato molto più degli altri, come le aziende farmaceutiche, le società di energia, le banche ecc. Su questi soggetti che hanno guadagnato tanto in più, il Codacons ha chiesto di tassare gli extraprofitti. Meglio questi interventi, che quelli che vanno a incidere direttamente sul consumatore" ha proposto Graziussi.
Con il Decreto Omnibus, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto 2023, il Governo ha, in effetti, applicato un'aliquota sugli extraprofitti delle banche. In particolare, questa tassa è del 40%, e si applica al valore maggiore tra il margine di interesse tra i profitti del 2022 e del 2021, se è almeno del 3%, o tra i profitti del 2023 e del 2022 è del 6%. Estendere la manovra della tassazione degli extraprofitti ad altri settori, però, potrebbe non essere facile, se si vuole restare in linea con un Governo di tipo liberale.
Caro benzina: cosa ci attende in autunno
Indipendentemente da quale possa essere la soluzione più giusta ed etica, secondo le previsioni economiche, il prezzo della benzina dovrebbe, comunque, iniziare a diminuire con l'arrivo dell'autunno. "Sicuramente, abbassandosi la domanda di benzina, al termine del periodo delle vacanze estive, con l'arrivo dei mesi di settembre e ottobre, caleranno anche i prezzi", ha detto la consulente Codacons.
Nonostante ciò, però, questo potrebbe non bastare. "Perché l'emergenza finisca davvero, però, c'è bisogno di una soluzione efficace per abbassare i prezzi. Altrimenti, a un certo punto, gli italiani non si potranno più muovere: abbiamo raggiunto il prezzo massimo possibile", ha concluso l'avvocato Graziussi. Nell'attesa di una soluzione efficace, bisogna attendere la sentenza della Magistratura sull'esistenza o meno dei reati contestati, e le eventuali misure per i consumatori, conseguenti alla pronuncia.
Queste sono le parole di Valeria Graziussi, consulente Codacons. Ai fini della garanzia del diritto di replica, siamo disposti a intervistare chi volesse commentare questa intervista. Contattate l'autore dell'articolo per ulteriori precisazioni.
Per la riproduzione, anche parziale dell'intervista è obbligatorio citare tuttonotizie.eu.
LEGGI ANCHE>>>Caro benzina, ottime notizie per i consumatori: da oggi sarà più facile contrastare i rincari