In Sudan, un missile ha colpito il giardino di un ospedale di Emergency. L'appello disperato dell'associazione umanitaria.
Ad aprile scorso, dopo la ventennale guerra del Darfur, è scoppiato un nuovo conflitto che ha fatto precipitare il Sudan nel caos. Le nuove tensioni vedono contrapposti i due gruppi di membri del Consiglio di sovranità di transizione: da una parte l'esercito sudanese e dall'altra le Rapid Support Forces, che hanno tentato un colpo di stato, occupando l'aeroporto di Khartoum, la capitale del paese. Il 23 aprile, con una complicata operazione di intelligence militare, l'Italia è riuscita a evacuare circa 150 italiani presenti nel paese. Ma, nonostante il pericolo, alcune ONG hanno deciso di restare per continuare la loro missione umanitaria. Tra di esse, figura Emergency, l'organizzazione fondata da Gino Strada, medico e attivista deceduto nell'agosto del 2021.

Emergency è presente in Sudan da 20 anni e ha diversi ospedali in tutto il territorio sudanese. Il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum e i Centri pediatrici a Port Sudan (Stato del Mar Rosso) e Nyala (Sud Darfur). Emergency sta continuando ad ampliare la sua presenza in Sudan e quattro giorni fa l'ONG ha aggiunto una nuova sezione al presidio ospedaliero di Kharoum, nella capitale del paese. I medici dell'organizzazione umanitaria hanno aperto un ospedale di chirurgia di urgenza e traumatologia per curare le persone che non hanno altri presidi chirurgici disponibili. Il centro ospita principalmente pazienti in condizioni gravi o estreme e si occupa di curare feriti di guerra, traumi civili ed emergenze chirurgiche.
"Quando il Paese è diventato teatro di un nuovo conflitto ad aprile abbiamo deciso di rimanere, pur dovendo rimodulare le attività, per non abbandonare i nostri pazienti" ha commentato Rossella Miccio, presidente di Emergency, in occasione dell'inaugurazione del nuovo ospedale. "Abbiamo riadattato una parte del nostro ospedale dove prima ospitavamo pazienti provenienti altri Paesi africani, creando un centro chirurgico per l’emergenza", ha poi continuato la presidente.
Il disperato appello di Emergency alle forze in guerra nel Sudan
Questa mattina, Emergency ha annunciato che un missile ha colpito il giardino di uno degli ospedali dell'associazione umanitaria. "Negli ultimi giorni sono ripresi i combattimenti a Nyala, in Sud Darfur", esordisce il comunicato di Emergency sull'attacco. "Si combatte anche vicino al nostro Centro Pediatrico. Stamattina un razzo è arrivato nel giardino del compound: fortunatamente non ci sono stati feriti, ma la sicurezza del nostro staff e dei nostri pazienti è a rischio come mai dall'inizio della guerra", continua il comunicato.
Il comunicato pubblicato da Emergency in seguito all'attacco contro il suo ospedale in Sud Darfur si conclude con un appello ai belligeranti.
"Chiediamo a tutte le parti belligeranti di rispettare il nostro ospedale e tutti gli ospedali, perché possano continuare a curare chi ne ha bisogno soprattutto in questo momento". E' questo il grido disperato con il quale Emergency prova a scuotere le coscienze delle fazioni in guerra. Speriamo che non resti inascoltato.
#Sudan #Nyala #Sud #Darfur chiediamo a tutte le parti belligeranti di rispettare il nostro ospedale e tutti gli ospedali, perché possano continuare a curare chi ne ha bisogno soprattutto in questo momento.#notatarget @TSC_SUDAN @RSFSudan pic.twitter.com/RuQL4cVSUj
— EMERGENCY (@emergency_ong) August 22, 2023
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