Le parole di Sarkozy su Silvio Berlusconi hanno indignato i politici di Forza Italia. La risposta al presidente francese è avvelenata.
Ancora una volta un libro al centro di una polemica politica. Non più quello del generale Roberto Vannacci, bensì quello di Nicolas Sarkozy. Le temps des combats (Il tempo delle battaglie). Questo è il titolo dell'opera al centro delle polemiche scritta dell'ex presidente che ha governato la Francia dal 2007 al 2012. Proprio un aneddoto risalente a quegli anni di governo ha scaturito una dura polemica in Italia.

"Angela Merkel e io decidemmo di convocare Berlusconi per convincerlo a prendere ulteriori misure per provare a calmare la tempesta in atto", si legge nelle anticipazioni del libro pubblicate dal Corriere della Sera. Il riferimento è alla crisi del debito sovrano italiano del 2011, meglio conosciuta come crisi dello spread. Sarkozy definisce "deliranti" le giustificazioni di Berlusconi sul debito pubblico italiano e sul fatto che non ci fossero problemi per i mercati internazionali. "Ci fu tra di noi un momento di grande tensione, quando ho dovuto spiegargli che il problema dell’Italia era lui!", aggiunge Sarkozy. Nove giorni dopo quel faccia a faccia, Berlusconi rassegnò le dimissioni. "È stato crudele, ma necessario", conclude l'ex presidente francese.
Indiscrezioni pesanti che non sono affatto piaciute ai politici di Forza Italia, il partito fondato proprio dal presidente Berlusconi, venuto a mancare nel giugno scorso.
Le parole al veleno di Forza Italia contro Sarkozy
Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia in parlamento, ci va giù pesante. Come riporta l'agenzia di stampa Askanews, il politico avrebbe dichiarato che gli insulti di Sarkozy contro Berlusconi "lasciano il tempo che trovano", poiché "sono scritti da chi ha vissuto una parabola discendente fino a scomparire del tutto, ed ora con il libro punta a sbarcare il lunario”. Sarkozy, secondo Martusciello, sarebbe una nullità. A differenza di Silvio Berlusconi, a detta del politico di Forza Italia, Sarkozy non è riuscito a "far sopravvivere il suo partito" e la storia si è dimenticata di lui.

Anche Tullio Ferrante, altro politico di Forza Italia e sottosegretario al Ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti, ha espresso ad Askanews la sua opinione su Nicolas Sarkozy. "Una persecuzione giudiziaria e mediatica senza precedenti". Secondo Ferrante, sarebbe questo il motivo che spinse Silvio Berlusconi a rassegnare le dimissioni nel 2011 e non le pressioni di Sarkozy e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Sarkozy, attacca Ferrante, è stato "bocciato" dagli elettori francesi. Inoltre, Sarkozy è "andato in disgrazia in patria ormai da anni" e ha "qualche problemino giudiziario di non poco conto". Il riferimento è alla condanna di tre anni per corruzione e traffico di influenze. Se la cassazione francese confermerà il verdetto, Sarkozy sarà costretto a portare per un anno il braccialetto elettronico.
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