martedì, Ottobre 3, 2023
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Ristoranti italiani, è lecito portare a casa il cibo non consumato? Dettagli ed eccezioni

Avete mai sentito parlare della 'doggy bag'? È un termine americano, riferito a una pratica parecchio diffusa negli Stati Uniti, e cioè quella di portare il cibo non consumato nei ristoranti, per non sprecarlo. Ma in Italia si può fare, e senza un sovrapprezzo? Ecco quali sono i diritti dei consumatori.

I cittadini italiani amano andare a mangiare fuori. I motivi sono tanti: si sceglie di andare a mangiare fuori per passare una serata diversa, per non cucinare, per divertirsi con gli amici o per stare con il proprio fidanzato o la propria fidanzata, e anche per mangiare piatti cucinati come si deve. Secondo un rapporto della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in media, dodici milioni di italiani sono soliti mangiare circa quattro - cinque volte al mese al ristorante. Ci sono, naturalmente, delle eccezioni, sia da un lato che da un altro.

I ristoranti sono aperti a pranzo e a cena, e la clientela può variare a seconda dell'orario e del giorno della settimana. In ogni caso, però, può accadere che i clienti dell'attività non riescano a consumare tutto ciò che hanno ordinato, e che lascino degli avanzi, a volte anche sostanziosi. Cosa si può fare a questo punto? È lecito chiedere di portare a casa il cibo non consumato? Vediamo di approfondire questo discorso.

Ristoranti italiani: quando è possibile portare a casa il cibo non consumato

Negli Stati Uniti, la pratica di portare a casa il cibo non consumato, è denominata 'doggy bag'. Il nome fa riferimento alla vaschetta di alimenti avanzati per il cane, ed essa è nata originariamente proprio per far mangiare il cibo avanzato ai propri animali domestici. Adesso, però, si utilizza anche con l'obiettivo di mangiare il cibo non consumato in seguito, senza animali domestici. Il contenitore tipico per gli avanzi del ristorante è, in effetti, una busta che assomiglia a una borsetta (e, cioè, 'bag'), della dimensione di un cane di piccola taglia. In Italia si può fare una cosa del genere?

ristoranti italiani

La risposta è : i consumatori hanno il diritto di chiedere di portare a casa il cibo non consumato. Ne ha parlato anche Massimiliano Dona, noto esperto di tutela dei consumatori e Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Dona ha spiegato che il consumatore ha diritto di portare via con sé tutte le pietanze che non ha finito, e persino le bevande, come il vino. L'esperto ha aggiunto che, per quanto riguarda l'acqua, soprattutto se è in vetro, si dovrebbe cercare di essere maggiormente comprensivi, perché l'esercente potrebbe essere soggetto ai resi delle bottiglie. In generale, però, si possono portare le pietanze a casa, senza pagare sovrapprezzi.

L'eccezione

C'è, però, un'eccezione, ed è costituita dai ristoranti all you can eat. Nei ristoranti in cui si può mangiare 'tutto ciò che si vuole', portare a casa le pietanze significherebbe lasciare il via libera al consumatore per ordinare davvero tutto ciò che vuole, arrecando danni economici all'esercente. In questo caso, però, chiedendo un sovrapprezzo, del valore delle pietanze non consumate, si potrebbe 'bypassare' il problema, e così, anche in questo caso, seppur pagando di più, i clienti potrebbero portare via la doggy bag.

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