Il caro benzina torna a soffocare l'Italia: la drammatica testimonianza di un lavoratore che ha lasciato sui social un amaro sfogo. "Cosa sono stato costretto a fare per andare a lavorare"
Tempi duri, durissimi per chi non naviga nell'oro. L'annata di rincari e stangate, fra tasse, utenze alle stelle e un'inflazione spaventosa, ha lasciato milioni di italiani con le tasche vuote. Non tutti si sono potuti permettere il lusso di una vacanza: migliaia le famiglie sulla soglia della povertà, mentre il mercato del lavoro soffre e si arricchisce, ogni giorno, di nuove, drammatiche testimonianze. Oltre ad annunci e colloqui di lavoro surreali (un esempio in questo articolo), che dimostrano il corto circuito tra domanda e offerta di lavoro, sono moltissimi gli italiani che lottano per conservare (o per trovare) il proprio mestiere, e tenerlo al riparo dalle tante minacce a cui oggi il mondo del lavoro è sottoposto.
Caro benzina, "per andare a lavorare ho dovuto chiedere un anticipo al mio datore di lavoro: è la prima volta in vita mia"

Una scelta dolorosa, nonostante i mille piaceri a cui il lavoratore in questione dice di aver ormai da tempo rinunciato. "La vita sociale, come una pizzata con amici, un aperitivo, ecc", non è più contemplata tra i 'lussi' che ci si può concedere. Non con questo caro vita.
"Nonostante mi sia ridotto a usare l'auto solamente per fare casa-lavoro/lavoro-casa. Sono disgustato e amareggiato da questa situazione".