Riccardo Zebro, chef di 34 anni, è stato trovato morto nel suo appartamento di New York. Non sono ancora chiare le cause del decesso.
Il sogno americano del giovane e famoso chef di Cassina de' Pecchi, comune della città metropolitana di Milano, è terminato tragicamente. Dopo aver mosso i suoi primi passi in diversi ristoranti di livello a Milano, nel 2016 il celebre cuoco milanese aveva deciso di lasciare l'Italia. Prima tappa: Bermuda. Poi, New York. Nella Grande Mela, ha iniziato a lavorare come chef nel ristorante San Carlo Osteria Piemonte, a Soho. Poi è passato al Sant Ambroeus West Village, dove ha cucinato fino alla misteriosa morte.
Riccardo Zebro era era diventato famoso sul web per aver cucinato a vari personaggi famosi. In una foto, pubblicata nel 2018 sul suo profilo Facebook, è in posa con il celebre attore americano Robert De Niro. "Dream come true...Robert numero uno", aveva scritto Riccardo sul post. Peccato che il sogno sia durato così poco. La morte lo ha raggiunto a poche settimane dalle vacanze che lo avrebbero riportato dalla famiglia a Cassina de' Pecchi.

Le cause della morte di Riccardo Zebro
Riccardo Zebro [ stato trovato senza vita nel suo appartamento di New York nella notte tra il 15 e il 16 agosto. Le cause del decesso sono ancora oggi ignote. Il giovane classe '89, da quanto è noto, non soffriva di patologie precedenti o gravi condizioni di salute. I quotidiani statunitensi comunicano che non ci sarebbero indagini in corso. Quindi, il mistero potrebbe restare irrisolto. Tuttavia, resta possibile un cambio di rotta e l'apertura delle indagini.
Nella speranza che si faccia chiarezza sull'oscura morte che ha stroncato la vita di Riccardo Zebro, sui social il giovane chef ha ricevuto tanti messaggi di cordoglio. "Riposa in pace" e "Condoglianze alla famiglia" sono i messaggi lasciati su Facebook sotto la celebre foto con Robert De Niro.
Anche il Comune di Galliavola, in un post su Facebook, ha espresso a "Giancarlo Zebro ed a tutta la sua famiglia le più sentite condoglianze per la prematura perdita del suo amato figlio Riccardo". All'abbraccio si sono aggiunti anche i volontari della protezione civile locale, che lo hanno definito amico e collega.

Sull'edizione milanese di La Repubblica, Roberto Di Pinto, chef patron del Sine in viale Umbria, ricorda la dedizione di Riccardo Zebro per la cucina. "Lo avevo conosciuto quando, nel 2007, lavoravo appunto al Diana: arrivò come stagista dalla scuola Carlo Porta, lì partì la sua carriera. Vi rimase per anni prima di fare il grande salto e andare oltreoceano. Tutti gli volevano bene, si capiva che aveva stoffa. Era sì un gran bravo ragazzo, ma anche un gran lavoratore, un cuoco italiano di quelli autentici, e che rappresentava come si deve la vera cucina italiana. Lascia un vuoto grandissimo".
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