Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha difeso l'operato del governo sul caro benzina, addossando ad altri le colpe dell'aumento dei prezzi sul carburante.
Il caro benzina sta di nuovo diventando un problema per i consumatori italiani. Il prezzo del carburante sta aumentando di giorno in giorno. Il prezzo medio della benzina sulla rete autostradale ha già raggiunto la preoccupante cifra di 2,019 euro al litro. Nelle regioni, invece, la media per la benzina al self service si aggira intorno a 1,95 euro al litro. Questi sono i dati che il governo ha pubblicato oggi nel bollettino quotidiano sui prezzi medi del carburante. Tuttavia, alcuni cittadini segnalano prezzi molto più elevati rispetto a quelli mediani. Per risolvere il problema, è stato proposto di tagliare le accise sul prezzo del carburante. Il ministro Adolfo Urso, però, ha spiegato perché ciò non è possibile e ha indicato i colpevoli per l'aumento del costo della benzina.

La difesa del ministro Urso sul caro benzina
Adolfo Urso, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha fatto chiarezza sul tema durante una puntata di Agorà Estate. "Il taglio sulle accise costa 1 miliardo al mese", ha spiegato il ministro. In questo modo, se il governo decidesse di eliminare le tasse extra sulla benzina, le casse dello stato perderebbero 12 miliardi di euro all'anno di introiti. Incalzato poi sulla questione, il ministro ha specificato che "Draghi è intervenuto con un taglio parziale a fronte di un'emergenza quando il prezzo era arrivato a 2,20 euro al litro, mentre ora la media è 1.945 quindi ben sotto quella soglia".
Inoltre, Adolfo Urso ha spiegato che i soldi che lo stato incassa dalle accise vengono utilizzati per misure di sgravo fiscale che agevolano le aziende e i cittadini. "Il ministero dell'Economia sta preparando la manovra - ha aggiunto - che sarà destinata al taglio strutturale del cuneo fiscale per rilanciare l'impresa e il lavoro italiano".
Il ministro ha anche aggiunto che la tassazione della benzina dipende "da una serie di interventi di precedenti governi, che è durata e stata confermata per anni in cui ha governato la sinistra italiana". Urso ha difatti rispedito al mittente, ovvero alle opposizioni, le accuse di non fare abbastanza per risolvere il problema.
La principale colpa dell'aumento del costo del carburante, secondo il ministro, è anche dei paesi produttori di petroli. “I prezzi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l`Opec+, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore”, ha specificato Adolfo Urso.
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