Garri Kasparov, ex campione del mondo di scacchi, in una lunga intervista ha risposto a molte domande sull'aggressione russa dell'Ucraina. E ha previsto possibili conseguenze disastrose per la Russia.
Garri Kasparov è una vera e propria leggenda per il mondo degli scacchi. E' il più giovane scacchista della storia ad aver conquistato il titolo di campione del mondo all'età di 22 anni e 210 giorni. Tutti noi lo conosciamo per le sue imprese scacchistiche, ma in realtà Garri Kasparov è anche un dissidente politico. Infatti, a causa delle sue idee politiche, è stato costretto a lasciare la Russia nel 2013 quando le autorità hanno iniziato a chiudere progressivamente gli spazi di democrazia nel paese. Da quel momento risiede stabilmente a New York e nel 2014 ha anche ottenuto al cittadinanza croata. Proprio dagli Stati Uniti d'America ha rilasciato una lunga intervista a RBK-Ukraine in cui ha parlato della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze per la Russia.
Le dichiarazioni di Kasparov sulla Russia e sulla guerra in Ucraina
Secondo l'ex campione del mondo degli scacchi, "bisogna partire dalla considerazione che non può esistere nessun'altra fine alla guerra (in Ucraina, ndr) diversa dalla vittoria dell'Ucraina". "Tutto il resto significa congelamento (del conflitto, ndr)", ha aggiunto lo scacchista. "La guerra non può finire finché Putin è al potere. La caduta di Putin sarà il risultato della sconfitta della Russia nella guerra", ha affermato Kasparov.

Lo scacchista è un forte sostenitore dell'Ucraina e della sua aspirazioni alla democrazia. Per la Russia, invece, dopo la caduta del regime di Putin, ha previsto scenari non molto ottimisti. Secondo Kasparov, infatti, "non è ovvio che la vittoria dell'Ucraina, la liberazione di tutti i territori ucraini, il pagamento delle riparazioni, il perseguimento dei criminali di guerra equivalgano al completo collasso della Russia. Ma credo che la probabilità di secessione di alcuni territori dalla Russia sia alta".
Kasparov, inoltre, ha aggiunto che "bisogna smettere di aver paura che la Russia diventi più piccola". Lo scacchista ha ammesso, però, di non essere un "sostenitore del collasso totale" della Russia. Secondo lo scacchista, infatti, "lo scenario ideale (se può esserci uno scenario ideale) sarebbe la ricostituzione del paese con la comprensione del fatto che un Tatarstan qualsiasi può voler diventare indipendente". Insomma, per Kasparov, ogni unità amministrativa della Russia può staccarsi dalla madrepatria, se lo desidera.
Scenari ipotetici, ai quali, ha affermato Kasparov, i funzionari statunitensi ed europei si stanno preparando. Però, al momento, conclude lo scacchista, "il primo problema è come porre fine alla guerra. Non c'è altro modo, se non la vittoria completa dell'Ucraina. Perché mentre Putin è al potere, combatterà fino all'ultimo dollaro, fino all'ultimo soldato".
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