La richiesta di un'attività italiana fa discutere: nel cartello posto nei pressi dell'entrata della stessa, infatti, si chiede ai clienti di pagare 90 centesimi per utilizzare il bagno. Ma i bar e i ristoranti italiani possono avanzare questa richiesta ai loro clienti? Ecco la risposta.
Secondo uno studio di Unioncamere, diffuso anche da Truenumbers, in Italia ci sono circa 222.000 ristoranti e circa 167.000 bar. Queste attività sono sparse in tutto il Paese, e se ne trova almeno una in ogni comune, anche in quelli più piccoli. Nel nostro Paese, in effetti, il settore della ristorazione è tra i settori economici più importanti, a causa della grande tradizione culinaria italiana, conosciuta e amata in tutto il mondo.
Da un caffè veloce durante una pausa lavorativa fino a una lunga cena in un ristorante chic: le scelte sono di vario tipo e possono accontentare tutte le esigenze. In realtà, ci sono anche altre esigenze che la sola presenza di un bar o di un ristorante può accontentare. Ad esempio, l'esigenza di andare in bagno. A tutti i nostri lettori sarà capitato, almeno una volta nella vita, di essere colpiti da un'urgenza improvvisa e di non riuscire a trattenersi e ad aspettare di tornare a casa.
Bar e ristoranti: l'attività che fa pagare ai clienti l'ingresso in bagno
Nelle ultime ore, si è diffusa sul web la foto del cartello situato fuori l'entrata di un'attività ristorativa italiana, probabilmente un bar, in cui si legge chiaramente che, per andare in bagno, i clienti devono pagare novanta centesimi. Anche Massimiliano Dona, noto esperto di tutela dei consumatori e presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ha condiviso questa foto. Ma è possibile, per un'attività di questo tipo, richiedere un pagamento ulteriore di novanta centesimi per l'utilizzo del bagno?

Ebbene, no. Come spiega il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, infatti, all'interno di bar e ristoranti, il bagno deve essere gratuito per i clienti che hanno consumato, e non si può chiedere un sovrapprezzo. In un video realizzato per Will_Ita, inoltre, Dona ha spiegato che la legge impone a tutti gli esercizi che fanno somministrazione di avere un bagno funzionante, e di renderlo disponibile alla clientela pagante. Chiunque consumi, dunque, non può essere costretto a pagare una somma aggiuntiva per il bagno. Diverso è il caso di chi non ha consumato nulla e chiede comunque di utilizzare il wc: in quella circostanza, i gestori possono rifiutarsi di far utilizzare il bagno al passante. Ciò non significa, in ogni caso, che possano 'inventare' un pagamento per utilizzare la toilette: questo non è previsto da nessuna parte.
Visualizza questo post su Instagram
LEGGI ANCHE>>>Negozi italiani, un'attività punisce i clienti che vogliono pagare con queste monete: l'assurdo cartello