Tutti noi amiamo il Ferragosto. Il profumo dell’estate si racchiude in una serata unica, spesso accompagnata dal falò voluto dall’amico più tradizionalista che c’è. Sono meravigliosi, l’ingrediente giusto per dormire all'aperto, portatori di gioia e fonte di calore nelle notti fredde.
Tuttavia, i falò possono essere dannosi per l'ambiente e per la salute, al punto da provocare il riscaldamento globale. Provocano inquinamento atmosferico, incendi insostenibili e nel complesso rappresentano un grave rischio per l'ambiente, le persone e la fauna selvatica.
Falò di Ferragosto: rischi per la salute
La combustione del legno rilascia nell’aria che respiriamo quantità elevate di alcuni composti: il monossido di carbonio, l’anidride carbonica, gli ossidi di azoto, il particolato di benzene e altri composti organici volatili (COV) potenzialmente tossici.
L'anidride carbonica è un potente gas serra, che contribuisce al riscaldamento globale e al cambiamento climatico. I campeggiatori tendono anche a bruciare la spazzatura in questi falò, con conseguente maggiore inquinamento atmosferico. Infatti, la spazzatura mezza bruciata contribuisce all'inquinamento del suolo.

Ma quello che in pochi sanno è che anche le persone sedute accanto a un falò, ne sono influenzate negativamente. L'inquinamento atmosferico potrebbe essere così intenso da causare infiammazioni agli occhi e alle vie respiratorie, scatenando attacchi di asma o enfisema. In effetti, alcuni enti e comuni hanno limitato e persino vietato apertamente i falò di Ferragosto, per alleviare i problemi di inquinamento atmosferico.
Si consiglia alle persone con condizioni come insufficienza cardiaca, broncopneumopatia cronica ostruttiva, enfisema e asma di evitare il fumo dei falò di Ferragosto in generale. Inoltre, i bambini non dovrebbero essere esposti al fumo di legna poiché i loro sistemi respiratori, che sono ancora in fase di sviluppo, potrebbero risentirne negativamente.
Non solo inquinamento
Come già accennato, i falò di ferragosto sono una fonte di inquinamento atmosferico. La combustione del legno inquina l'aria, rilasciando grandi composti di ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica, particolato e altri composti organici volatili (COV) potenzialmente tossici. L'anidride carbonica, in particolare, è il gas serra numero uno, che svolge un ruolo centrale nel cambiamento climatico globale.

I COV, compreso il benzene, sono un ampio gruppo di composti chimici e possono inibire la capacità di respirare. Ci sono seri rischi per la salute derivanti dall'inalazione di queste sostanze chimiche, soprattutto per una lunga durata, e sono particolarmente gravi per le persone con condizioni preesistenti come l'asma.
L'inquinamento da falò è un vero problema in quanto colpisce sia l'uomo che l'ambiente. Per le persone, queste sostanze chimiche possono causare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, vertigini, mal di testa, nausea e peggioramento dei sintomi dell'asma. Per l'ambiente, la qualità dell'aria ne risente.
Vengono rilasciati particolato di cenere, goccioline liquide e combustibile parzialmente consumato e, contemporaneamente, anche i cosiddetti gas invisibili, che influiscono sulla qualità dell'aria in un'area. Tale inquinamento, soprattutto per quanto riguarda il fumo, può essere così grave da compromettere la visibilità, con conseguenti incidenti e lesioni per le persone.
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