martedì, Ottobre 3, 2023
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Sarà sempre più facile risparmiare soldi, perché sarà sempre più difficile spendere: ecco il motivo

Nel lungo periodo alle famiglie sarà paradossalmente più facile risparmiare soldi che spendere. Sembra assurdo, constatando la difficoltà stessa di poter risparmiare quando i mutui sono alle stelle e il carrello della spesa non fa altro che diventare sempre più costoso. Ma è proprio questo scenario che rende conveniente il risparmio, e molto meno la spesa.

L'inflazione non vuole sapere di scendere come si deve. Con l'ultimo report ISTAT, è stato confermato un altro calo dell'inflazione nazionale, ora al 6%. Un calo troppo piccolo. Rimane comunque più alto rispetto a quello europeo, e con un carrello della spesa sempre troppo costoso (+10%). In molti vedono la colpa di questa inflazione così alta nei rialzi dei tassi BCE: in realtà quelli sono la soluzione al problema, perché bisognerà risparmiare soldi ancora di più in futuro.

Il motivo per cui sarà più facile risparmiare soldi, e non spendere

Abbiamo una delle inflazioni più alte nella zona Euro, eppure i tassi continuano a salire. In molti temono che questa politica monetarista da parte della Banca Centrale Europea possa portare ad una recessione economica, visto che coi tassi alti prestiti e mutui saranno troppo costosi, e così la gente avrà sempre meno soldi da spendere. A dirla tutta è proprio questo il sistema per contrastare il fenomeno dell'inflazione. Pure su Twitter la mossa della BCE è vista come ottimale per la nostra situazione.

Il ragionamento parte dal fatto che l'inflazione in atto derivi da un eccesso di domanda rispetto alla scarsità dell'offerta. Il venditore si ritrova così a dover aumentare il prezzo, anche a fronte del rialzo dei costi delle materie prime, altro elemento coadiuvante questa spirale inflazionistica. La gente dovrà quindi puntare ad una spesa più contenuta, e ridurre la sua domanda, così da permettere all'offerta di riassestarsi. Anche se questo potrebbe essere pericoloso per i produttori. Una spesa più contenuta non fa bene nel lungo periodo alle filiere produttive, che devono comunque venire incontro alle spese di gestione, oltre che a eventuali prestiti aziendali in essere.

In uno scenario del genere le famiglie saranno portate a risparmiare soldi e ad accumulare capitali nei propri conti correnti e libretti. Una mossa che potrebbe essere conveniente se si procedesse a reinvestire il risparmio accumulato, o a depositarlo in conti vincolanti con tanto di tasso d'interesse premiante. Già da tempo il Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'Associazione Bancari Italiani aveva richiesto alle banche di aumentare i tassi sui conti deposito, così da proteggere i risparmi dal deprezzamento dell'inflazione. Perché in questo scenario solo un risparmio tutelato dall'inflazione può essere l'unica nota positiva a emergere. Prestiti resi ancora più difficili proprio a causa di questi tassi. In pratica un potenziale circolo vizioso, che si spera duri il meno possibile.

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