martedì, Ottobre 3, 2023
HomeEconomiaTutela dei ConsumatoriNon immagineresti mai quanti gelati siano "spariti" a causa dell'inflazione

Non immagineresti mai quanti gelati siano "spariti" a causa dell'inflazione

L'inflazione mangia tutto: stipendio, pensione, risparmi. E ora anche gelati. In effetti ciò che rende più evidente la ferocia del caro spesa sul proprio potere d'acquisto è la quantità di prodotti che si può acquistare per la stessa somma, ma nel corso del tempo. Rende tutto molto più chiaro, soprattutto d'estate, quando il gelato è forse l'alimento più consumato tra tutti. 

In un paese come il nostro, dove gli stipendi sono rimasti uguali negli ultimi decenni, un'inflazione come quella che si sta vivendo da oltre un anno può risultare molto pesante. E anche molto fastidiosa se non ci permette di mangiare quello che più amiamo, come il gelato. In effetti, nel corso dei decenni, la capacità dell'italiano medio di acquistare gelati s'è fatta sempre più contenuta. La perdita stimata di tutti questi gelati fa anche impressione: si parla di una stima a 3 cifre. Anche se sembra riguardi più una precisa categoria lavorativa, e non tutte.

Quanti gelati sono "spariti" a causa dell'inflazione

Per capire bene come funzioni l'inflazione, basta usare come metro di comparazione un bene consumato abitualmente. Nel nostro caso, un gelato. Il costo del prodotto dovrà poi essere diviso per lo stipendio medio previsto in quel dato anno. E poi fare lo stesso, ma col prezzo e lo stipendio di oggi. Come ha fatto questo utente di Twitter, che sta fatto il calcolo basandosi su quanto prendeva un lavoratore medio nel 1980, e quanto prende oggi.

Stando a questo calcolo, tra i due anni messi in rilevazione la perdita è di ben 848 gelati. Praticamente 28 gelati al giorno in meno rispetto a 43 anni prima. Un mal di pancia in meno. Però questo funziona solo per quanto riguarda lo stipendio di un lavoratore medio, probabilmente qui inteso come impiegato salariato, magari uno con diversi anni di anzianità.

Vediamo nel caso di un altro stipendio, come quello dell'operaio, stimato attorno alle 350.000 lire. Avrebbe potuto comprare 234 gelati col suo stipendio, negli anni Ottanta. Oggi, con uno stipendio medio di 1.350 euro, sempre al prezzo di 3,5 euro, avrebbe invece diritto a 385 gelati. Ben 151 gelati in più rispetto a 43 anni prima, circa 5 gelati al giorno in più. E anche un bel mal di pancia in più. Come si è potuto vedere, a far "sentire" il peso dell'inflazione non è solo il prezzo del prodotto, ma anche lo stipendio di base. Anche perché con l'inflazione attuale (e l'euro in vigore) un gelato del 1980 costerebbe ben 3,66 euro. Probabilmente il prezzo di allora era già vessato dall'iper-inflazione che da anni imperversava in Italia. Solo che all'epoca era arrivata anche al 20%, mentre noi ci ritroviamo al 6%. Ma con lo stesso stipendio di prima.

LEGGI ANCHE: Caro spesa, un panetto di burro a ben 3 euro: l'ultima follia dell'inflazione