Non c'è pace per chi ha un mutuo, né qui in Europa né in America. Anzi, malgrado l'aumento continuo dei tassi BCE, a preoccupare al momento è il caso americano: da mesi i tassi dei mutui non smettono di aumentare, e ad oggi quello su base trentennale ha raggiunto il 7,38%, più del doppio di fine 2021. Il risultato? Rate mensili ora davvero ingestibili. Il problema è che in un'economia interdipendente come la nostra sarà inevitabile subire, se non lo stesso destino, sicuramente un aggravio della propria rata. Anche se il costo sarebbe impossibile da sostenere, a tassi come quello al 5%.
Gli unici che si salvano da questa storia sono coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso fisso prima del 2022. Per tutti quelli che l'hanno sottoscritto dopo, o devono sottoscriverlo, o addirittura si ritrovano con uno a tasso variabile, devono provvede a chiuderlo il prima possibile o a passare ad un'altra banca, altrimenti la situazione non potrà che peggiorare. Perché in molti sono rimasti scioccati dall'andamento dei mutui in America, e temono una crisi come quella accaduta nel 2008 per i subprime.
La rata del mutuo diventa ingestibile: il caso americano
Il caso americano sta mettendo molta angoscia tra i mutuatari, ovvero tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo ipotecario. Da mesi il tasso d'interesse del mutuo trentennale non ha fatto altro che alzarsi, fino a raggiungere la cifra monstre di 7,3%. Per intendersi, mesi fa era al 7,25%. Per un mortgage ("mutuo" in inglese) significa dover passare da una rata media di 381 dollari a 675 dollari, per ogni 100.000 dollari di mutuo accordato. E data la media di 500.000 dollari a mutuo, si parla di un passaggio da 1.908 a 3.374 dollari, come segnalato da WallStreetSilver sul suo ultimo video su Twitter.
Mortgage cost at 7.25% ... good luck becoming a home owners these days ... ⚠️⚠️⚠️ pic.twitter.com/VJIIdJrCjg
— Wall Street Silver (@WallStreetSilv) July 13, 2023
Praticamente paghi due volte. E questo in America, con un tasso del genere. In Europa, e così in Italia, se la stagione dei rialzi BCE dovesse continuare, si andrebbe a rasentare un TAN del 5%. Per la cronaca, il Tasso Annuo Nominale è quello su cui si basa il costo del prestito/mutuo sottoscritto, comprensivo degli interessi. È un tasso molto importante: anche un semplice aumento di mezzo punto percentuale significa dover pagare decine di euro in più.
A quanto ammonterebbe la rata qui in Italia
Al momento il TAN applicato sui mutui in Italia si aggira tra il 3,25% e il 3,5%, pertanto la media della rata di un mutuo trentennale si aggira tra i 430-450 euro per ogni 100.000 euro sottoscritti. Molti analisti temono di arrivare, se non si dovesse raggiungere il picco dei rialzi entro settembre 2023, ad un TAN del 5% entro fine anno.
Una cifra che porterebbe ad un aumento del 25% sulla tua rata del mutuo. Un altro 25% da aggiungere a tutti gli altri rialzi di quest'anno. Perché si tratterebbe di pagare una rata che fino a dicembre 2021 (TAN medio 1,40% - 1,50%) era di 312 euro ogni 100.000 euro sottoscritti. E con un TAN al 5% arriverebbe a circa 536 euro. In pratica quasi lo stesso aumento del caso americano, solo con qualche punto percentuale in meno. Solo che qua in Italia già più di un milione di persone non hanno provveduto a pagare l'ultima rata del mutuo, bloccando il sistema per oltre 6,8 miliardi di euro.
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