Abruzzo, in un angolo sperduto di un paesino spunta un cartello esilarante: "Ci siamo capiti?"

Abruzzo cartello

Ad Abruzzo, in provincia di Chieti, ci sono segni evidenti di un'Italia del passato. In un piccolo paesino, qualcuno ha fotografato un cartello con su scritto: "Non fermarti qui!" e un altro ordine perentorio.

L'Abruzzo è al terzo posto in Italia per numero di borghi presenti sul territorio (25). Al primo posto ex aequo ci sono Marche e Umbria con 29, al secondo posto la Toscana con 27. Insomma, si può dire che il Centro Italia sia l'angolo d'Italia con la concentrazione più alta di borghi giudicati belli dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani. In queste località, la vita scorre con ritmi più lenti rispetto alle grandi città. La modernità ha indubbiamente attecchito, ma fino a un certo punto.

Le persone nate e cresciute in un borgo sono profondamente diverse, dal punto di vista caratteriale, rispetto a qualcuno che è venuto su in una città con almeno 100.000 abitanti. Meno abituati al contatto con altre persone, forse, sono più diffidenti nei confronti degli sconosciuti. Come cantava Gaber, questa è una razza in estinzione. Negli ultimi quarant'anni molti piccoli centri, soprattutto al Sud Italia, si sono letteralmente svuotati. Non è un caso che alcuni borghi offrano case a prezzi simbolici, come quelle a 1€ vendute in Sicilia, nella speranza che persone da altri angoli d'Italia si stabiliscano qui e contribuiscano alla loro sopravvivenza. Una donna americana ha fatto sapere di averne acquistate quattro proprio nell'entroterra siciliano.

Abruzzo, il cartello contro i ficcanaso

Chieti è una provincia abruzzese, che può vantare sia verdi montagne che spiagge sabbiose. Nell'entroterra, sono presenti cinque dei ventisette borghi abruzzesi inseriti nella lista dei "più belli d'Italia" dell'Anci. In uno di questi, un curioso ha fotografato una casa rustica, che non dà la sensazione di essere nuovissima. Qualcuno potrebbe confonderla per una casa abbandonata, per cui facilmente derubabile. Anche solo del ferro, per poi rivenderlo a pochi euro. È pur sempre gratis. Il proprietario della casa fa sapere che non è il caso di fermarsi, né tanto meno di rubare il ferro di quelle ringhiere antiche:

Il borgo dell'Abruzzo con i cartelli minatori. Fonte: cartelliedintorni - Instagram
Il borgo dell'Abruzzo con i cartelli minatori. Fonte: cartelliedintorni - Instagram

Nonostante sia una casa antica, con tanto di portone 'sbarrato', non è abbandonata. Qualcuno ci vive - presumibilmente si entra dalla porta blu a destra - e per avvertire i ladri usa un linguaggio molto diretto. "Il ferro non va preso. Ci siamo capiti? Non fermarsi". Anche per questo l'Italia autentica, quella che sembra rimasta ferma al passato, risulta così affascinante. Cosa mai sarà passato nella mente dell'autore del cartello per scrivere tre frasi simili? Perché intima i passanti a non fermarsi? Come reagirebbe se una persona si fermasse a lungo a fissare la sua casa?

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