Dall'Oceano Pacifico la sorprendente scoperta di un gruppo di scienziati: circa 5000 nuove specie di pesci al largo delle coste degli Stati Uniti
Una vera e propria ricchezza di biodiversità quella che è stata trovata sui fondali dell'Oceano Pacifico, nella zona di Clarion-Clipperton, Stati Uniti. Si tratta di una vasta area situata tra la costa della California e le Hawaii, che è stata individuata come una potenziale fonte di minerali del fondo marino. La zona (nota con la sigla CCZ) è stata identificata come una delle aree più ricche di depositi di noduli di manganese, che contengono anche altri metalli come il cobalto, il rame e il nichel. E, per questo, molto attenzionata da chi nutre interessi economici legati all'estrazione di queste materie prime.
Ebbene, proprio nell'approfondito studio di questa zona, gli scienziati hanno scoperto più di 5000 nuove specie di pesci e creature dei fondali che vivono, finora indisturbate, in un quest'area incontaminata. Area identificata come un futuro punto caldo per l'estrazione mineraria in acque profonde, secondo una revisione delle indagini ambientali condotte in loco. Una fonte incredibile di biodiversità, dicevamo, il cui studio va avanti da anni, considerando la sua enorme estensione: circa 1,7 milioni di miglia quadrate. Oggi gli studi sembrano essere arrivati a una svolta, con la scoperta di cui sopra che, però, potrebbe non rappresentare proprio una bella notizia.
Stati Uniti, 5000 specie nuove alla scienza nel piccolo paradiso di biodiversità. Ma il rischio estinzione è già dietro l'angolo
Tra le nuove specie di creature marine scoperte c'è ad esempio una spugna, denominata dagli studiosi Bolosominae stet. Si tratta di una novità per la scienza, così come per la maggior parte dei pesci individuati. Se, da un lato, la scoperta di un vero e proprio piccolo paradiso di biodiversità rappresenta una splendida notizia che entusiasma gli ambientalisti di tutto il mondo, dall'altro, però, la scoperta allarma. Il motivo è costituito dagli enormi interessi economici che girano intorno a quest'area, purtroppo destinata allo sfruttamento da parte delle imprese minerarie.
Ciò significa che più specie vivono lì, maggiore sarà il numero di creature che potrebbero andare incontro all'estinzione, proprio adesso che erano state portate alla luce.
Le ricerche, intanto, proseguono: il parere degli scienziati potrà essere decisivo per le sorti di questa zona. Ma il grande motore dell'economia si è già mosso, e cammina spedito. Secondo i media locali, sono già decine gli appaltatori minerari a cui è stata concessa l'esplorazione dei fondali della CCZ. Troppo attraente l'offerta dell'Oceano, troppo ricchi quei fondali per non approfittarne. Una questione che senz'altro attirerà l'attenzione dei movimenti in difesa del Pianeta, che oggi come non mai provano a far sentire la propria voce.
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