A Chi l'ha visto? la storia di una madre disperata: suo figlio, paziente psichiatrico, è fuori controllo
"Sai quando senti in tv quello che ha ammazzato la sorella, però tutti credevano che non l'avrebbe mai fatto? In questo periodo ho avuto un po'... come dire, quella paura che poteva succedere anche a me, a noi". Si apre così l'intervista realizzata a una donna di nome Daniela dai giornalisti di Chi l'ha visto?, popolare programma di inchiesta di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli. È stata lei stessa a chiamare la storica trasmissione Rai, che da decenni aiuta a risolvere misteri grandi e piccoli, contribuendo anche alla risoluzione di piccoli casi di cronaca. Daniela è la madre di un uomo di 41 anni a cui, da bambino, fu diagnosticato un disturbo della personalità.
“Anch’io ho paura di mio figlio, sono sola, non so cosa fare”: Un’altra mamma si rivolge a #chilhavisto per la difficile convivenza con un figlio. Daniela ha sacrificato la sua vita per lui, ora è costretta ad allontanarsi. Come si può aiutarla?
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— Chi l'ha visto? (@chilhavistorai3) May 24, 2023
"Come se parlasse con un'altra persona, una cosa assurda, domanda e risposta. Che però sembrano due persone, anche nel tono della voce", racconta sua madre. Da anni il 41enne entra ed esce dagli ospedali, e quando ritorna a casa il problema si ripresenta. L'uomo, paziente psichiatrico, alterna periodi di calma ad altri di agitazione. "Ma più si va avanti e più lui peggiorerà. E se non si fa qualcosa... Ho paura. Ho paura di avere paura", continua la donna. Daniela, intanto, si è rifugiata da un'amica che la ospita, in attesa che questa situazione si risolva. "Siamo andati avanti, con tanto dolore, ha fatto tanti Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio, ndr). L'ultimo all'ospedale San Giovanni: è stato un dolore grandissimo vederlo così, legato madri e piedi. Mi ha fatto tanto male. Da là ho detto lo devo salvare", racconta Daniela, trattenendo a stento le lacrime.
'Chi l'ha visto?', da Roma il dramma di Daniela: "Aiutate mio figlio"
"L'ultima spiaggia è 'Chi l'ha visto'. Se riesco a farmi aiutare così, è un miracolo. Sennò non posso fare più niente per mio figlio, lo voglio aiutare. Non è cattivo, solo che questo disturbo lo ha distrutto", dice Daniela.
Suo figlio, che vive in un appartamento ridotto a un tugurio insieme al padre costretto a sua volta a letto, distrugge e butta tutto dalla finestra. "Proprio ieri eravamo io e mia figlia nella stanza del padre, lui voleva per forza dei soldi che io non avevo. Così ci ha chiusi dentro la stanza e ha detto: "Non uscite se non mi date i soldi!". Mia figlia gli ha dato dieci euro, e lui si è calmato. Ho avuto paura per lei".

Secondo lo psichiatra che lo ha in cura, Vincenzo Tallarico, raggiunto da 'Chi l'ha visto?' "l'autorità giudiziaria tende a dare a noi operatori della salute mentale dei compiti di ordine pubblico per i quali noi non siamo né formati, né attrezzati né capaci, perché noi siamo dei medici. Se il giudice stabilisce se il soggetto non è idoneo per andare in galera o non è imputabile, il giudice, nei casi più gravi, stabilisce l'inserimento in una struttura residenziale per l'esecuzione di sicurezza. Il paziente va in comunità, dove viene curato. Ma il problema è che il numero di queste strutture, e quindi di posti, è estremamente basso e non sufficiente per quelle che sono le richieste. In attesa che si renda disponibile un posto letto, il magistrato spesso dà una misura di sicurezza alternativa, che è quella di ricoverare il paziente in una struttura psichiatrica residenziale. Ma si stanno accumulando pazienti autori di reato anche in queste comunità".
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