Chi l'ha visto, attenzione a vendere accessori online: potreste ricevere strane richieste da una banca del Marocco

L'ultima segnalazione del programma 'Chi l'ha visto' agli utenti del web ha dell'incredibile: la truffa che fa paura

Ritorna l'appuntamento con le truffe online più diffuse e pericolose del web. In questo articolo della nostra rubrica dedicata alle frodi digitali, parliamo di un tentativo di phishing davvero particolare. Per 'phishing' si intende proprio la attività dei truffatori online: la parola deriva dal vocabolo inglese "fishing", che in inglese indica l'attività della pesca. Proprio come un pescatore cerca di attirare i pesci con un gustoso amo, i truffatori online imbastiscono un 'amo' digitale, volto ad attirare e a far cadere nella trappola gli utenti del web.

Negli ultimi tempi, le truffe sono sempre più complesse: non ci sono, infatti, più gli errori grammaticali del passato, e le immagini e i loghi utilizzati dai 'criminali del web' sono sempre più verosimili e ricordano sempre di più quelli originali delle imprese, delle quali i truffatori si fingono addetti. In alcuni casi, addirittura, gli utenti possono ricevere messaggi da numeri di telefono che sembrano essere quelli ufficiali ma che, in realtà, non lo sono.

Chi l'ha visto: la segnalazione della truffa online

Nelle ultime ore, una nuova e insidiosa truffa sta iniziando a mietere vittime sul web. A parlarne è stato il noto programma televisivo 'Chi l'ha visto?': sulla pagina Twitter ufficiale della trasmissione di Rai 3, infatti, è stato pubblicato un video molto particolare. Come vedete, la signora Anna ha inviato una segnalazione, riguardante una truffa di cui è stata vittima. La donna ha venduto un piumino online, e ha avuto risposta da una signora dall'estero, che sembrava interessata. A questo punto, Anna le ha dato il codice IBAN per ricevere il pagamento, e a quel punto la truffa si è compiuta.

La signora ha ricevuto una mail da una presunta 'banca' di Casablanca, in Marocco, in cui si chiedevano 110 euro per sbloccare il bonifico di 230 euro per il piumino. "Questa tassa serve a verificare l'identità delle due parti e anche il motivo dell'operazione. A seguito del flagello delle numerose frodi che imperversano sulla tela, il riciclaggio di denaro, gli acquisti illeciti di armi etc. Le spese di commissioni fiscali devono essere liberate per lei e per l'acquirente", si legge nel messaggio. Ovviamente, il bonifico non deve essere fatto: questo potrebbe portare a conseguenze molto più pericolose. Vi consigliamo, dunque, quando vendete accessori e articoli online, di assicurarvi dell'identità del cliente e di non fidarvi immediatamente. Potreste evitare problemi di questo genere, e anche più gravi.

L'appuntamento con la rubrica dedicata al phishing online finisce qui. Chiediamo, inoltre, ai lettori che fossero a conoscenza di altre truffe online, di segnalarcele via mail all'indirizzo info@tuttonotizie.eu.

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